La Malasorte: Storie del carcere

Questa è la storia di un medico che suo malgrado, per malasorte, si ritrova arrestato e incriminato. 
Si tratta di fatti realmente accaduti ed anche i personaggi sono tutti veri. I collegamenti fantastici sono stati necessari in alcuni punti per costruire un racconto completo. 
La finalità di questo scritto è di descrivere la complessità di una professione tra amministratori disonesti ed una magistratura che, quasi inconsapevole delle difficoltà della professione medica, sempre più spesso criminalizza i professionisti più coraggiosi e impegnati. 
Ormai sono decine di migliaia i processi penali pendenti per malpractice a carico di bravissimi chirurghi, ostetrici, ortopedici, quasi sempre per discutibili omissioni, lievi imperizie o banali negligenze. Solo per le assicurazioni la sanità italiana spende 500 milioni di euro ogni anno. Indennizzi milionari stimolano appetiti formidabili di avvocati e presunte vittime innescando un fenomeno predatorio fino a ieri tipico del sistema sanitario privato americano. Alle vere o false tragedie dei pazienti si aggiungono autentici drammi professionali per gli interminabili processi e la risonanza dei mass-media. Carnelutti, il grande principe del foro di Roma del novecento, amava ripetere “il processo, in Italia, è già una pena”. 
Per le Procure della Repubblica indagare sui professionisti invece che sui camorristi è una vera festa. Si tratta di persone inoffensive, incapaci di offendere o di difendersi con decisione. Per formazione sono portati a salvare vite umane, ad aiutare ed a comprendere. Per loro essere incriminati è una tragedia alla quale cedono passivamente.

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