Pur donna essendo

Nella Vicenza del ‘500, la nobile Maddalena Campiglia riesce a ottenere riconoscimenti come scrittrice negli ambienti culturali dell’epoca e desta scandalo con le sue opere, nelle quali dichiara di concepire l’amore tra donne: “donna amando, pur donna essendo…”. Del resto è molto intenso il suo legame con alcune figure femminili dell’epoca: Deianira Valmarana, figura di spicco della nobiltà cittadina; Bianca Angaran, nobildonna anch’essa scrittrice e condannata all’impiccagione per eresia; suor Giulia Cisotta, badessa del convento di Araceli. Fa inoltre mormorare quel suo matrimonio non consumato con Dionisio Colzè che dichiara di non amare e da cui chiederà ben presto la separazione. “Pur donna essendo” sonda in forma di romanzo il mistero di una donna rivoluzionaria, un mistero celato nello sguardo del ritratto in cui Alessandro Maganza la dipingerà pochi mesi prima della sua morte e in quel suo ultimo manoscritto, mai pubblicato.

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