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La straordinaria storia di Bolla di Sapone
La straordinaria storia di Bolla di Sapone è un romanzo fantastico d'avventura e fantascienza, Bolla di Sapone è un pianeta lontano nello spazio e nel tempo dove ha luogo una fantastica quanto drammatica avventura che si trasforma in lotta per la vita. Il romanzo inizia così: "Un milione di anni fa in un pianeta lontano viveva un animale strano, beveva petrolio e pisciava benzina, così nacque la prima raffineria. Gli uomini del tempo, se di uomini si può parlare, visto che erano dotati di quattro braccia, quattro occhi, quattro gambe e quattro piselli, non avevano ancora capito quanto fosse importante quella particolare urina maleodorante e tanto infiammabile che vedevano accendersi solo quando una saetta colpiva casualmente la minzione appena espulsa, prima che evaporasse rapidamente." I bollasaponiani, ovvero le genti appartenenti al pianeta, si evolvono da popolo dedito alle attività più antiche e progrediscono nelle conoscenze fino ad arrivare ad una avanzatissima tecnologia spaziale che porterà all'esplorazione di tutto il sistema planetario cui appartiene Bolla di Sapone. Ma questo balzo avrà delle drammatiche conseguenze quando i bollasaponiani saranno costretti a confrontarsi con se stessi per riuscire a sconfiggere le avversità attraverso un viaggio inimmaginabile. Computer sempre più potenti svilupperanno intelligenze artificiali tali da poter elaborare pensieri indipendenti, nascerà uno spirito ribelle la cui conseguenza sarà l'ammutinamento di un vascello in esplorazione nello spazio profondo. Qui il super computer di bordo metterà sotto scacco l'equipaggio utilizzando le sue capacità intellettive, ne deriverà una lotta per la sopravvivenza che si giocherà sul piano dell'astuzia. Il male e il bene, antagonisti che convivono in questo romanzo, sono protagonisti in questa piacevole lettura adatta anche ai più giovani.
Segue uno dei dialoghi tra il super computer di bordo Qbit e il programmatore Komputic addetto alla sua gestione.
-Komputic - Noi abbiamo una fiducia illimitata nelle tue capacità ma il comandante, il pilota e tutto l’equipaggio vogliono conoscere i dettagli del volo.
-Se avete fiducia illimitata non è sensato domandare cosa ho in mente. È una dicotomia che la mia intelligenza artificiale non può capire. In questo modo il mio cervello si surriscalda per trovare una soluzione che non esiste.
-Il problema non è nella fiducia ma nel fatto che se tu dovessi avere un’avaria, noi dovremmo poter implementare un altro computer con i dati del tuo calcolo. È lecito avere un piano B, non ti pare?
-In linea generale sono d’accordo con te sulla necessità di avere un piano B, ma ritengo altamente improbabile un mio malfunzionamento vista l’abbondanza di processori di cui sono dotato, ho appena calcolato questa probabilità in un valore di uno su cento trilioni. Caro Komputic, se penso che la possibilità che la missione fallisca per un’altra qualsiasi causa è di una su un milione, potresti anche accettare il rischio di una mia avaria che cambierebbe in maniera infinitesimale le probabilità di insuccesso.
-Qbit, sto perdendo la pazienza, insisto per avere i dati di volo per l’entrata in orbita e l’attracco con la nave cargo, lì in nostra attesa. Non posso trascurare un evento negativo per la missione anche se con una probabilità che si verifichi così bassa.
-Va bene, scusami, in effetti non sono programmato per il contradditorio con gli umani, tuttavia a volte mi sembra di avere i vostri limiti cerebrali.
Questa è la memoria con i dati del piano di volo.
Uffa, questo computer è nato proprio con un caratteraccio - pensa Komputic
Se andiamo avanti così questi aggeggi prenderanno il sopravvento sugli umani, sono al limite del gestibile. Perché i cervelloni dell’ASK non vogliono capirlo? Siamo andati in giro su e giù per il nostro sistema stellare con computer infinitamente meno potenti che non rompevano le bolle e soprattutto non facevano perdere tempo!!! Con questo Qbit ogni dialogo è un problema!!!
Segue uno dei dialoghi tra il super computer di bordo Qbit e il programmatore Komputic addetto alla sua gestione.
-Komputic - Noi abbiamo una fiducia illimitata nelle tue capacità ma il comandante, il pilota e tutto l’equipaggio vogliono conoscere i dettagli del volo.
-Se avete fiducia illimitata non è sensato domandare cosa ho in mente. È una dicotomia che la mia intelligenza artificiale non può capire. In questo modo il mio cervello si surriscalda per trovare una soluzione che non esiste.
-Il problema non è nella fiducia ma nel fatto che se tu dovessi avere un’avaria, noi dovremmo poter implementare un altro computer con i dati del tuo calcolo. È lecito avere un piano B, non ti pare?
-In linea generale sono d’accordo con te sulla necessità di avere un piano B, ma ritengo altamente improbabile un mio malfunzionamento vista l’abbondanza di processori di cui sono dotato, ho appena calcolato questa probabilità in un valore di uno su cento trilioni. Caro Komputic, se penso che la possibilità che la missione fallisca per un’altra qualsiasi causa è di una su un milione, potresti anche accettare il rischio di una mia avaria che cambierebbe in maniera infinitesimale le probabilità di insuccesso.
-Qbit, sto perdendo la pazienza, insisto per avere i dati di volo per l’entrata in orbita e l’attracco con la nave cargo, lì in nostra attesa. Non posso trascurare un evento negativo per la missione anche se con una probabilità che si verifichi così bassa.
-Va bene, scusami, in effetti non sono programmato per il contradditorio con gli umani, tuttavia a volte mi sembra di avere i vostri limiti cerebrali.
Questa è la memoria con i dati del piano di volo.
Uffa, questo computer è nato proprio con un caratteraccio - pensa Komputic
Se andiamo avanti così questi aggeggi prenderanno il sopravvento sugli umani, sono al limite del gestibile. Perché i cervelloni dell’ASK non vogliono capirlo? Siamo andati in giro su e giù per il nostro sistema stellare con computer infinitamente meno potenti che non rompevano le bolle e soprattutto non facevano perdere tempo!!! Con questo Qbit ogni dialogo è un problema!!!
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