Ippolito pastina: il Masaniello salernitano (Teatro Vol. 6)

IL Masaniello salernitano - Aizzò il popolo salernitano contro le ingiustizie sociali che funestavano la città, né mirò mai a utili personali. Commedia musicale in tre tempi. Ippolito raggruppò, quindi, un esercito di soldati popolani, male armati e per nulla istruiti, e prese posses-so di Salerno e di molti paesi della provincia. Scelse di dislocare il comando della rivolta poco lontano dal cen-tro cittadino. Il deposito del Comando Popolare venne ubicato nella Carnale, una Torre cavallaria, costruita nel XVI secolo, a difesa della città contro gli assalti dei saraceni. Quando, l'8 dicembre 1647, gli spagnoli ripresero possesso della città, Ippolito marciò nuovamente su Sa-lerno e la rioccupò. I francesi, in lotta con gli spagnoli per il predominio politico, appoggiarono la rivolta saler-nitana. Il Pastena approfittò dell'improvviso potere, per costruirsi una rete ragguardevole di rapporti politici con i potenti dell'epoca. Con la morte di Masaniello, il Duca di Guisa con-ferì a Ippolito il titolo di vicario generale della Basilica-ta e del Principato, estendendone, di fatto, l'autorità an-che su Napoli, dove Ippolito si trasferì. Diventato, così, condottiero, Ippolito ebbe la soddi-sfazione di un potere autentico, finché non venne, poi, sconfitto dagli Asburgo, che, il 5 aprile 1648, rioccupa-rono Napoli e lo costrinsero alla fuga. Giunse, allora, a Salerno, che stava per capitolare agli Spagnoli e fu qui che Ippolito sciolse l'esercito e si diresse a Roma.

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