Libro Café
Il Leone di Damasco: con Introduzione e Note di Anna Morena Mozzillo
1) Un’Introduzione, corredata di una sezione sulla vita e le opere dell'Autore.
2) Una sezione dedicata alle Note, 161, che chiariscono i termini stranieri o gergali presenti nel testo, come pure le tante voci storiche e geografiche.
“Il Leone di Damasco” è un romanzo di Salgari pubblicato nel 1910 dall’editore Bemporad di Firenze; questo e il precedente “Capitan Tempesta – romanzo d’avventure”, pubblicato nel 1905, formano il cosiddetto “Ciclo del Leone di Damasco”. Le vicende narrate ne “Il Leone di Damasco” si svolgono cinque anni dopo quelle di “Capitan Tempesta”; la bella Eleonora d’Eboli ha sposato Muley-El-Kadel, che si è convertito alla religione cristiana, e i due hanno avuto un figlio, Enzo, che ha ormai tre anni. Essi vivono in un bel palazzo gentilizio di Venezia. Per controllare però alcuni possedimenti che hanno nell’isola di Candia, come veniva chiamata dai Veneziani l’odierna Creta, essi sono giunti sull’isola, ma si trovano coinvolti nell’assedio che i Turchi hanno sferrato a questo dominio veneziano. Ritroviamo anche la loro nemica, la perfida Haradja, insieme al suo fidato capitano d’armi Metiub, che trama la sua vendetta, nonostante sia passato tanto tempo. Non dimentica infatti di essere stata rifiutata da Muley-el-Kadel, che le ha preferito Eleonora, né dimentica la beffa subita da parte di quest’ultima, che si è fatta credere un guerriero arabo, di cui Haradja si è addirittura innamorata, salvo poi andare su tutte le furie quando ha saputo la verità. Ha deciso allora di vendicarsi dei suoi nemici in duplice modo...
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Dall’incipit del libro: Anche l’Assam, come tante altre parti dell’India, è ricchissimo di pagode, abbandonate da secoli e secoli in mezzo alle foreste dai loro sacerdoti, per cause sconosciute. Ne possiede poi specialmente una, ormai stretta da tutte le parti dagli alberi, che ben poco doveva aver da invidiare alla grande sciultre di Maduré, una delle più magnifiche che si trovino nell’ India...
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Romanzo d'avventure Dall’incipit del libro: — Sette!… — Cinque! — Undici! — Quattro! — Zara!… — Corpo di trentamila scimitarre turche! Che fortuna avete voi, signor Perpignano! Sono ottanta zecchini che mi guadagnate in due sere. Ciò non può durare! Preferisco una palla di colubrina in corpo e per di più una palla di quei cani di miscredenti. Almeno non mi scorticherebbero dopo presa Famagosta...
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Dall’incipit del libro: Il 17 marzo del 1775, gran parte della flotta inglese stazionante nelle acque di Boston veleggiava verso l’alto mare, portando con sé la guarnigione, composta di più di diecimila uomini, sfiniti dal lunghissimo assedio. La caduta della città capitale della provincia di Massachusetts aveva portato un colpo terribile alla potenza inglese, che fino allora aveva trattato gl...
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