Maria Patrizia Annavini
Mi chiamo Maria Patrizia Annavini (lo so il nome è lungo e il cognome pure) sono nata a Roma.
Ho ereditato da mia madre una gran passione per la lettura, elemento fondamentale di conoscenza, ma anche rifugio ove dimenticare il dolore dei giorni difficili e riscattare la banalità degli incontri quotidiani.
Alla passione per i libri affianco l’amore per il cinema, la musica e, come svago, a poco costo intellettuale, guardo e riguardo con piacere i telefilm polizieschi in televisione, oltre ad essere fedele alla soap: Un posto al sole.
In un passato, che oramai appartiene al secolo scorso, mi laureai in Filosofia. Erano gli anni Settanta, quando le ideologie disegnavano un mondo a tutto tondo, interpretabile in poche semplici formule e il femminismo svelava la condizione d’inferiorità della donna nella nostra società.
Negli anni Novanta, senza rimpianti, lasciai Roma e mi trasferii nella Tuscia. Mi trovai immersa in un paesaggio, ove gli Etruschi hanno lasciato un’impronta così profonda da riuscire a colpire profondamente la mia immaginazione. E proprio i fantasmi degli etruschi, che affollano i luoghi dove abito, sollecitarono la scrittura del mio primo romanzo: la storia di Un etrusco alla scoperta del Mondo. Che ora è stato ripubblicato con Amazon.
Di seguito ho scritto e pubblicato: L’abito e il monaco, dove racconto la storia dell’abbigliamento nel corso dei millenni.
La filosofia è figlia della meraviglia, diceva Aristotele, e giacché il mito è un insieme di cose meravigliose, è stato facile per me cadere dall’amore per la filosofia a quello per la mitologia, che poi si è, inevitabilmente, accompagnato all’esplorazione della storia delle religioni e dell’antropologia culturale.
Con questo bagaglio culturale, tentai una rivisitazione (irriverente) del mito dell’eroe itacense, e della moglie Penelope nello scritto Ulisse: amici, nemici e la moglie, quasi fedele.
Il mito, ancora il mito, non se ne esce fuori.
Al mito, seppure uno di quelli poco conosciuti, si rifà il romanzo Il mistero di Agave: la tragedia di una donna che visse in un lontanissimo passato, quando ancora le guerre si combatteva con le pietre e l’epoca del diffondersi del metallo era ancora lontana.
Tornai al presente, o meglio al secolo appena passato, per descrivere Caterina, una donna semplice, figlia di un quartiere di Roma, che una volta era popolare: il Testaccio.
Poi, mi entrò nella testa un personaggio, che una mia amica chiamò Euchero.
Sempre quella mia amica trovò il titolo: Il filo. Anche stavolta mi sono avventurata in un’epoca lontana, quando gli elleni stavano ancora scendendo dal nord, e altre popolazioni, forse con egemonia femminile, abitavano le isole del Mediterraneo.
I libri pubblicati da Maria Patrizia Annavini
ULISSE: Amici, nemici e la moglie quasi fedele
Odisseo- Ulisse chi era costui? Uno, nessuno e centomila! E Penelope è veramente quell’esempio edificante di sposa fedele e paziente? Molti i misteri e numerosi i segreti dietro le quinte. A differenza degli altri eroi legati ad un destino immutabile, Odisseo-Ulisse è un personaggio complesso, misterioso ed ambi-guo. Come tutti gli uomini, ha amici pronti…
Un Etrusco alla riscoperta del mondo : Il manoscritto dell'Isola di Lemno
Il manoscritto dell’isola di Lemno narra le vicende e le peripezie di Larth, un giovane Etrusco, che sradicato dalla sua Terra è costretto dalle circostanze ad un’esistenza migratoria. Le sue non sono affatto le gesta di un eroe o di un predestinato; al contrario, la sua esistenza si risolve in una continua fuga. che non porta ad alcuna Terra promessa, ma …
IL FILO
Tutti noi, proprio tutti, vorremmo prevedere che cosa ci aspetta dopo la morte! E io, quasi quasi, stavo per saperlo, ma… Quando alcuni anni fa il mio cuore, inaspettatamente, si fermò, i miei soccorritori penarono tanto per riportarmi in vita, ma dichiararono scoraggiati che oramai… No, non c’era più niente da fare. Invece, senza mai …
IL MISTERO DI AGAVE
«Da dove vengo? Mi piacerebbe saperlo!. Che ne so da dove vengo? Il passato mi sembra più simile a un sogno che a qualcosa di vero... Perché sto qui? Come ci sono arrivata?»... La protagonista ricorda solo il proprio nome, Agave, e vaga, in esilio, nell’area mediterranea in tempi lontani, quando le armi erano di pietra e i metalli ancora rari e preziosi…