Ascanio Celestini
Radio clandestina: Memoria delle Fosse Ardeatine (Einaudi tascabili. Scrittori) di Ascanio Celestini
La maggior parte delle strade dedicate ai morti delle Ardeatine si trova in periferia. Perché da lí venivano tanti degli antifascisti giustiziati. Spesso in quelle strade ci sono anche delle targhe. Ognuna di loro porta scritto un nome - Antonio, Giovanni, Pasquale - e racconta qualcosa di importante, qualcosa che si dovrebbe ricordare. Passandoci accanto distratti si può però pensare ...
Barzellette (Einaudi. Stile libero extra) di Ascanio Celestini
Te la ricordi quella battuta dei due giovani preti sul matrimonio? Il primo dice all'altro: - Secondo te ci arriveremo a vedere il giorno in cui si sposeranno preti e suore? E il secondo risponde: - Noi non lo vedremo, ma i nostri figli sí! Sai che di erenza c'è tra la danzata, l'amante e la moglie? Dopo aver fatto l'amore la danzata alza gli occhi, sospira e dice: - Ti amo. L'amante ...
Lotta di classe (I coralli) di Ascanio Celestini
«Io passo attraverso i muri. Attraverso le villette antiladro controllate dagli allarmi antizingaro, protette da inferriate antinegro con vernice antiruggine dove antipatici padroni antisemiti con crema antirughe fanno antipasti antiallergici in bunker antiatomici. Attraverso le banche videosorvegliate. Attraverso i muri delle caserme, dei manicomi, delle galere. E mi viene da ridere mentre una...
La pecora nera: Elogio funebre del manicomio elettrico (Super ET) di Ascanio Celestini
«Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. E il dottore è il piú santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo». Nicola ci racconta cosí i suoi 35 anni di «manicomio elettrico», e nella sua testa scompaginata realtà ...
Storie di uno scemo di guerra: Roma, 4 giugno 1944 (Einaudi tascabili. Scrittori Vol. 1574) di Ascanio Celestini
«Il 4 giugno 1944 mio padre c'aveva otto anni. Mio padre diceva che rischiò di morire per una cipolla. Per quella cipolla uno scemo di guerra gli sparò addosso. Mio padre diceva che lo mancò per un pelo, ma perse la cipolla. Diceva che i tedeschi scappavano da Roma e gli alleati stavano arrivando. Tutti 'sti soldati attraversavano la città da sud verso nord, e invece lui per tornarsene a casa...