L'Italia delle stragi: Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste (1969-1980)

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L'Italia delle stragi: Le trame eversive nella ricostruzione dei magistrati protagonisti delle inchieste (1969-1980)
Autore
Angelo Ventrone
Editore
Donzelli Editore
Pubblicazione
24/09/2019
Categorie
P. Calogero Piazza Fontana 12 dicembre 1969

P. Calogero Il golpe Borghese e la loggia P2 7-8 dicembre 1970

P. Calogero Peteano 31 maggio 1972

P. Calogero Questura di Milano 17 maggio 1973

G. Tamburino La Rosa dei Venti ottobre 1973

G. Zorzi Piazza della Loggia 28 maggio 1974

L. Grassi Il treno Italicus 4 agosto 1974

G. Tamburino Il «golpe bianco» di Edgardo Sogno agosto 1974

V. Zincani Stazione di Bologna 2 agosto 1980

G. Turone P2 e destra eversiva

C. Nunziata La continuità del progetto stragista

Cinquant’anni fa, il 12 dicembre del 1969, la sorda detonazione di una bomba nella filiale milanese della Banca nazionale dell’Agricoltura inaugura in Italia un torbido e sanguinoso decennio. Un decennio destinato a chiudersi con l’altro boato micidiale del 2 agosto del 1980 alla stazione di Bologna. È l’Italia delle stragi, la cupa stagione in cui si succedono attentati con decine di morti innocenti, trame imbastite da gruppi neofascisti, depistaggi, indagini di polizia inquinate da omissioni e coperture, manovre golpiste tra gli alti gradi militari fomentate dall’intervento attivo di molte agenzie di spionaggio, italiane e straniere. Tra gli effetti di quella che da allora viene chiamata «strategia della tensione», ve n’è uno che dura ancora oggi. L’immagine dominante che si ha di quel periodo, in vasti settori dell’opinione pubblica, è che si sia tuttora lontani dall’aver stabilito la verità e individuato, a tutti i livelli, i responsabili di quelle stragi. In realtà, le inchieste della magistratura si sono spinte molto più avanti di quanto non si sia riusciti a percepire. L’intento di questo volume è di descrivere, attraverso l’utilizzo della documentazione giudiziaria raccolta in mezzo secolo di indagini, e dando direttamente la parola ai magistrati che le hanno effettivamente con dotte, la verità d’insieme che se ne ricava. Disponendo correttamente tutti gli elementi sul tappeto, si ottiene l’effetto di fare luce anche su molte delle residue zone d’ombra. Si è trattato di un lucido disegno eversivo di destabilizzazione degli assetti democratici della nostra Repubblica, perseguito da alcune organizzazioni neofasciste (in particolare Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale), entrate in contatto con importanti settori dei servizi italiani e internazionali, nel tentativo di strumentalizzarlo al fine di contrastare un presunto e persistente pericolo comunista. Quel disegno, alla fine, sarà sconfitto. L’Italia democratica, benché ferita, e certo pur tra mille contraddizioni ed errori, riuscirà a non farsi sopraffare dai suoi nemici. In un paese abituato a raccontare la propria storia in negativo – il Risorgimento incompiuto, la Vittoria mutilata, la Resistenza tradita, la Costituzione inattuata – è importante mostrare come allora, attraverso gli strumenti democratici, sia stato possibile resistere, e come oggi, attraverso una ricostruzione attenta e rigorosa, sia possibile sollevare il velo su quel torbido gioco di specchi.

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