Leggende napoletane (I grandi classici del racconto gotico)

Un uovo magico nascosto nelle viscere di un famoso castello segnato da un’inquinante profezia, un folletto deforme e dispettoso (‘o Munaciello), tre nobili sorelle sventuratamente innamorate dello stesso uomo, un diavolo che ha le sembianze di una donna dal fascino fatale: nella sua raccolta “Leggende Napoletane”, Matilde Serao fa rivivere alcune tra le più appassionanti narrazioni che il popolo napoletano si tramanda nei secoli, rivelandoci segreti, storie di fantasmi malvagi, di spiriti benevoli, di maghi leggendari (come ad esempio il poeta Virgilio, Mago e alchimista, sepolto a Piedigrotta)  o di antichi palazzi infestati da presenze misteriose, su cui si fonda l’immaginario collettivo della città di Napoli. 
La stessa storia della fondazione di quest’ultima affonda le sue radici in una delle leggende più famose, quella della Sirena Partenope (dal cui nome deriva il celebre appellativo), con cui l’autrice apre la sua raccolta, facendoci presente che il gotico napoletano non ha bisogno delle nere foreste del nord, né di walkirie, di roussalke, di folletti kelpis o di elfi per esercitare il suo fascino, perché “le nostre leggende sono l’amore. E Napoli è stata creata dall’amore.”

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