SETTE MILIARDI DI EBREI: Considerazioni etico-politiche sull'ebraismo e l'antisemitismo (Nuovi Orizzonti di Inconscio e Società/ Studi Vol. 9)
- Autore
- Ettore Perrella
- Editore
- NeP edizioni Srls
- Pubblicazione
- 26/01/2020
- Categorie
Da che cosa deriva l’antisemitismo, che è stato da sempre la matrice del razzismo?
Per rispondere a questa domanda Ettore Perrella riconduce la storia di due millenni e mezzo di ebraismo alla contraddizione di fondo della religione ebraica: il Dio degli Ebrei per un verso ha stretto un’alleanza con un solo popolo, ma per un altro è anche il Dio unico di tutti gli altri. Il Dio del monoteismo, infatti, è per definizione un Dio universale. Proprio da questa contraddizione scaturirà il cristianesimo, che non a caso, molto prima del nazismo, ha giustificato la persecuzione degli ebrei: proprio perché l’unico Salvatore – il Figlio di Dio – era un ebreo.
Nella prima parte del libro viene considerato lo scambio di lettere fra il giurista cattolico, compromesso col nazismo, Carl Schmitt e il filosofo ebreo “rivoluzionario” Jacob Taubes.
Nella seconda parte si considera che cosa la psicanalisi freudiana deve all’ebraismo.
Nella terza parte, a partire dai risultati più recenti della storia del popolo ebraico, Perrella mostra come solo un universalismo che tenga conto della teologia, ma totalmente laico perché non teocratico, possa consentire il superamento sia dell’antisemitismo, sia del razzismo in tutte le sue forme.
Per rispondere a questa domanda Ettore Perrella riconduce la storia di due millenni e mezzo di ebraismo alla contraddizione di fondo della religione ebraica: il Dio degli Ebrei per un verso ha stretto un’alleanza con un solo popolo, ma per un altro è anche il Dio unico di tutti gli altri. Il Dio del monoteismo, infatti, è per definizione un Dio universale. Proprio da questa contraddizione scaturirà il cristianesimo, che non a caso, molto prima del nazismo, ha giustificato la persecuzione degli ebrei: proprio perché l’unico Salvatore – il Figlio di Dio – era un ebreo.
Nella prima parte del libro viene considerato lo scambio di lettere fra il giurista cattolico, compromesso col nazismo, Carl Schmitt e il filosofo ebreo “rivoluzionario” Jacob Taubes.
Nella seconda parte si considera che cosa la psicanalisi freudiana deve all’ebraismo.
Nella terza parte, a partire dai risultati più recenti della storia del popolo ebraico, Perrella mostra come solo un universalismo che tenga conto della teologia, ma totalmente laico perché non teocratico, possa consentire il superamento sia dell’antisemitismo, sia del razzismo in tutte le sue forme.
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