BRANCONIO & RAFFAELLO: Amici nella vita e per l'arte
- Autore
- Antonio Gasbarrini
- Editore
- One Group Edizioni
- Pubblicazione
- 05/03/2020
- Categorie
ANTONIO GASBARRINI ha condotto una ricerca che permette di ricostruire, con attendibilità molto superiore rispetto a quanto la storiografia ha finora prodotto in materia, la figura di Giovanni Battista Branconio dall’Aquila, amico di Raffaello e personaggio di spicco nell’ambito della cultura romana del primo Cinquecento.
Branconio fu un dotto umanista, complesso e poliedrico, ma viene per lo più ricordato come “custode” dell’elefante Annone la cui presenza a Roma impressionò moltissimo sapienti e persone semplici. E non è, comunque, un fatto da poco perché la suggestione promanante dal prodigioso elefante ebbe un singolare impatto anche sull’immaginario artistico della cerchia raffaellesca e Gasbarrini riesamina bene la questione, anche con nuovi apporti inerenti all’influsso che quella celebre immagine destò in quel momento e in epoche successive.
Ma questo è solo un aspetto del libro che, intorno alla figura di Branconio e ai numerosi quesiti posti dal Doppio Ritratto oggi al Louvre, dipana una vasta narrazione coinvolgente storie dell’ambiente aquilano (con nuove e interessanti precisazioni sulla
facciata della chiesa di S. Bernardino), vicende dell’architettura romana (appunto il Palazzo Branconio), la Visitazione già in S. Silvestro all’Aquila e ora al Prado orgogliosamente rivendicata dal Gasbarrini a una piena autografia raffaellesca, nonché la riscoperta di una testimonianza documentaria che permette di apprendere dell’esistenza di una ulteriore opera di Raffaello Sanzio (la Madonna della Cerqua) di cui si erano perse le tracce e la cognizione medesima.
Così il libro, attraverso una lettura delle fonti scrupolosa e criticamente orientata, propone una analisi che è, nel contempo, inerente all’arte e alla vita di quei tempi e contribuisce a gettare nuova luce sul periodo estremo della attività di Raffaello Sanzio, periodo misterioso quanti altri mai e che proprio la più esatta cognizione delle personalità che lo affiancarono può contribuire a rischiarare.
Si rafforza l’idea, riscontrabile anche in altre ricerche recenti di eminenti studiosi italiani e stranieri, che Raffaello negli ultimi anni avesse approfondito molto la sua consapevolezza di umanista, avvicinandosi sempre più a personalità di forte valenza
culturale e politica, vicine ovviamente alla Chiesa, ma largamente autonome nella loro sfera di potere e di decisione. Tale fu Branconio di cui fino a oggi persino gli elementari dati inerenti alle vicende della vita sfuggivano.
Basandosi, dunque, su una esauriente disamina del Doppio Ritratto del Louvre, arricchita da una precisa interpretazione delle preziose radiografie eseguite dai ricercatori francesi, Gasbarrini ci presenta, a sua volta, un “ritratto” a tutto tondo dell’interessante figura di questo aquilano che entra così definitivamente e a pieno titolo tra i personaggi che ebbero un peso effettivo sulla evoluzione dell’ultimo Raffaello e che qualificarono il peculiare umanesimo della Roma rinascimentale, lasciando un segno indelebile nella storia europea di quel tempo.
Branconio fu un dotto umanista, complesso e poliedrico, ma viene per lo più ricordato come “custode” dell’elefante Annone la cui presenza a Roma impressionò moltissimo sapienti e persone semplici. E non è, comunque, un fatto da poco perché la suggestione promanante dal prodigioso elefante ebbe un singolare impatto anche sull’immaginario artistico della cerchia raffaellesca e Gasbarrini riesamina bene la questione, anche con nuovi apporti inerenti all’influsso che quella celebre immagine destò in quel momento e in epoche successive.
Ma questo è solo un aspetto del libro che, intorno alla figura di Branconio e ai numerosi quesiti posti dal Doppio Ritratto oggi al Louvre, dipana una vasta narrazione coinvolgente storie dell’ambiente aquilano (con nuove e interessanti precisazioni sulla
facciata della chiesa di S. Bernardino), vicende dell’architettura romana (appunto il Palazzo Branconio), la Visitazione già in S. Silvestro all’Aquila e ora al Prado orgogliosamente rivendicata dal Gasbarrini a una piena autografia raffaellesca, nonché la riscoperta di una testimonianza documentaria che permette di apprendere dell’esistenza di una ulteriore opera di Raffaello Sanzio (la Madonna della Cerqua) di cui si erano perse le tracce e la cognizione medesima.
Così il libro, attraverso una lettura delle fonti scrupolosa e criticamente orientata, propone una analisi che è, nel contempo, inerente all’arte e alla vita di quei tempi e contribuisce a gettare nuova luce sul periodo estremo della attività di Raffaello Sanzio, periodo misterioso quanti altri mai e che proprio la più esatta cognizione delle personalità che lo affiancarono può contribuire a rischiarare.
Si rafforza l’idea, riscontrabile anche in altre ricerche recenti di eminenti studiosi italiani e stranieri, che Raffaello negli ultimi anni avesse approfondito molto la sua consapevolezza di umanista, avvicinandosi sempre più a personalità di forte valenza
culturale e politica, vicine ovviamente alla Chiesa, ma largamente autonome nella loro sfera di potere e di decisione. Tale fu Branconio di cui fino a oggi persino gli elementari dati inerenti alle vicende della vita sfuggivano.
Basandosi, dunque, su una esauriente disamina del Doppio Ritratto del Louvre, arricchita da una precisa interpretazione delle preziose radiografie eseguite dai ricercatori francesi, Gasbarrini ci presenta, a sua volta, un “ritratto” a tutto tondo dell’interessante figura di questo aquilano che entra così definitivamente e a pieno titolo tra i personaggi che ebbero un peso effettivo sulla evoluzione dell’ultimo Raffaello e che qualificarono il peculiare umanesimo della Roma rinascimentale, lasciando un segno indelebile nella storia europea di quel tempo.
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