La Marchesa Colombi: Vita, romanzi e passioni della prima giornalista del Corriere della Sera
- Autore
- Maria Teresa Cometto
- Editore
- Solferino
- Pubblicazione
- 26/03/2020
- Categorie
Maria Antonietta Torriani: scrittrice, giornalista, femminista ante litteram, scandalosa donna separata, madre mancata, aspirante suicida… difficile rinchiudere in un’unica definizione una figura così avanti rispetto al suo tempo, così insolita e sfaccettata.
La sua storia potrebbe riempire molte vite: da orfana poverissima nella Novara di metà Ottocento ad animatrice dei salotti milanesi; da corrispondente di Giosuè Carducci a sposa del futuro direttore del «Corriere della Sera» Eugenio Torelli Viollier; da prima «columnist» di costume del quotidiano milanese a scrittrice di fama internazionale con il bestseller Un matrimonio in provincia, la Marchesa Colombi (così si firmava) conquistò un successo talmente solido e duraturo che i suoi romanzi sarebbero stati amati da Natalia Ginzburg e Italo Calvino .
«Come aveva fatto Maria Antonietta a lasciare la provincia e fare fortuna a Milano? Come era riuscita a sopravvivere da giornalista freelance — impresa tutt’oggi proibitiva — in un ambiente dominato dagli uomini? Quanto era dilaniata dal conflitto fra la sua voglia di indipendenza e la sua passione per lo scrivere da una parte, e dall’altra il suo desiderio di maternità e di avere una famiglia “normale”?» Con queste domande, Maria Teresa Cometto apre il sipario sulla Milano ottocentesca e su una vita senza tempo. Perché passano i secoli, ma le donne libere non muoiono mai.
La sua storia potrebbe riempire molte vite: da orfana poverissima nella Novara di metà Ottocento ad animatrice dei salotti milanesi; da corrispondente di Giosuè Carducci a sposa del futuro direttore del «Corriere della Sera» Eugenio Torelli Viollier; da prima «columnist» di costume del quotidiano milanese a scrittrice di fama internazionale con il bestseller Un matrimonio in provincia, la Marchesa Colombi (così si firmava) conquistò un successo talmente solido e duraturo che i suoi romanzi sarebbero stati amati da Natalia Ginzburg e Italo Calvino .
«Come aveva fatto Maria Antonietta a lasciare la provincia e fare fortuna a Milano? Come era riuscita a sopravvivere da giornalista freelance — impresa tutt’oggi proibitiva — in un ambiente dominato dagli uomini? Quanto era dilaniata dal conflitto fra la sua voglia di indipendenza e la sua passione per lo scrivere da una parte, e dall’altra il suo desiderio di maternità e di avere una famiglia “normale”?» Con queste domande, Maria Teresa Cometto apre il sipario sulla Milano ottocentesca e su una vita senza tempo. Perché passano i secoli, ma le donne libere non muoiono mai.
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