Strade rotte: Settemila chilometri in ciabatte dall'Africa occidentale all'Italia
- Autore
- Cristiana Venturi
- Editore
- Infinito edizioni
- Pubblicazione
- 13/03/2020
- Categorie
Due anni in viaggio lungo settemila chilometri; due sedicenni partiti dal piccolo Gambia per chiedere asilo in Italia. Con i mezzi più disparati, a volte solo le proprie ciabatte, hanno viaggiato attraverso Gambia, Senegal, Mali, Burkina Faso, Niger, Algeria e Libia senza né documenti né carte geografiche. Sono passati leggeri, conoscendo il valore della parola abarakà – grazie –, dentro un pezzo di mondo e di umanità capace di regalare sprazzi di paradiso e di rappresentare senza sconti l’inferno. Hanno attraversato foresta, deserto, mare; conosciuto luoghi che non avrebbero mai pensato esistessero; incontrato civiltà sul filo della sopravvivenza. Hanno incontrato molte persone, alcune disposte a rinunciare all’anima per inseguire i propri profitti, altre no.
Dopo l’arrivo in Italia, sono stati accolti da una famiglia che, aderendo al progetto di accoglienza diffusa di una piccola cooperativa locale, li ha ospitati a casa propria, in una città con le montagne all’orizzonte.
“Chi scrive accoglie gli altri, ne vede la complessità, dedica loro tempo. Non li riduce a numeri o statistiche. Non vede cliché. Sente i loro odori, percorre i loro corpi, sente le fruste, gli insulti e le offese. Si mette i loro occhi. E, grazie a quest’esperienza, si avvicina”. (Igor Brunello)
“In questo libro si cela, nella poetica della narrazione e nell’umanità delle vicende occorse, un piccolo tesoro”. (Luca Agostinetto)
Dopo l’arrivo in Italia, sono stati accolti da una famiglia che, aderendo al progetto di accoglienza diffusa di una piccola cooperativa locale, li ha ospitati a casa propria, in una città con le montagne all’orizzonte.
“Chi scrive accoglie gli altri, ne vede la complessità, dedica loro tempo. Non li riduce a numeri o statistiche. Non vede cliché. Sente i loro odori, percorre i loro corpi, sente le fruste, gli insulti e le offese. Si mette i loro occhi. E, grazie a quest’esperienza, si avvicina”. (Igor Brunello)
“In questo libro si cela, nella poetica della narrazione e nell’umanità delle vicende occorse, un piccolo tesoro”. (Luca Agostinetto)
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