La Lega di Cambrai e la Serenissima
- Autore
- ETTORE BEGGIATO
Nel 1508 attraverso la Lega di Cambrai l’intera Europa, eccezione fatta per l’Inghilterra, si coalizzò contro la Serenissima.
Venezia si trovò ad avere “tuto ‘l mondo contra” e dopo pochi mesi, nella battaglia di Agnadello, subì una devastante sconfitta; “in una giornata, perderono quello che in ottocento anni, con tanta fatica, avevano acquistato” annotò compiaciuto il perfido Machiavelli.
Tutto sembrò perduto per la Repubblica Veneta, l’esistenza stessa dello Stato Veneto venne messa in discussione; ma prima da Treviso e poi da Padova iniziò la riscossa che, nel nome di San Marco, si concluse con la riconquista di Verona nel 1517: la Serenissima, da sola, mantenne quasi inalterati i propri confini.
Un trionfo dovuto alla saldezza dello Stato, a una straordinaria diplomazia, alla capacità dei suoi condottieri, alla fede cristiana, ma soprattutto all’incrollabile attaccamento dei contadini veneti a San Marco; migliaia e migliaia di veneti pronti a farsi impiccare dichiarando che “era Marchesco e che Marchesco voleva morire, e non voleva vivere altrimenti” citando ancora il Machiavelli… se ci fosse una colonna sonora di questa pagina leggendaria della nostra storia veneta, in essa si sentirebbero le grida di “Marco, Marco!” e “Viva San Marco!”
Una delle pagine più avvincenti nella storia della Serenissima.
Venezia si trovò ad avere “tuto ‘l mondo contra” e dopo pochi mesi, nella battaglia di Agnadello, subì una devastante sconfitta; “in una giornata, perderono quello che in ottocento anni, con tanta fatica, avevano acquistato” annotò compiaciuto il perfido Machiavelli.
Tutto sembrò perduto per la Repubblica Veneta, l’esistenza stessa dello Stato Veneto venne messa in discussione; ma prima da Treviso e poi da Padova iniziò la riscossa che, nel nome di San Marco, si concluse con la riconquista di Verona nel 1517: la Serenissima, da sola, mantenne quasi inalterati i propri confini.
Un trionfo dovuto alla saldezza dello Stato, a una straordinaria diplomazia, alla capacità dei suoi condottieri, alla fede cristiana, ma soprattutto all’incrollabile attaccamento dei contadini veneti a San Marco; migliaia e migliaia di veneti pronti a farsi impiccare dichiarando che “era Marchesco e che Marchesco voleva morire, e non voleva vivere altrimenti” citando ancora il Machiavelli… se ci fosse una colonna sonora di questa pagina leggendaria della nostra storia veneta, in essa si sentirebbero le grida di “Marco, Marco!” e “Viva San Marco!”
Una delle pagine più avvincenti nella storia della Serenissima.
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