Addio a Berlino

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Addio a Berlino
Autore
Christopher Isherwood
Pubblicazione
16/01/2018
Valutazione
1
Categorie
«Io sono una macchina fotografica con l'obiettivo aperto» dichiara l'alter ego di Christopher Isherwood arrivando nell'autunno del 1930 a Berlino. Un obiettivo - si può aggiungere - inesorabile, attraverso il quale partecipiamo come dal vivo ai suoi incontri nel cuore pulsante di una Repubblica di Weimar che si avvia al suo fosco tramonto: da un'eccentrica, anziana affittacamere alla sensuale Sally Bowles, aspirante attrice un po' svampita, a Otto, ombroso proletario diciassettenne, a Natalia Landauer, rampolla di una colta famiglia ebrea dell'alta società. Tra cabaret e caffè, tra case signorili e squallide pensioni, tra il puzzo delle cucine e quello delle latrine, tra file per il pane e le manifestazioni di piazza, tra crisi economica e cupa euforia, Isherwood mette in scena «la prova generale di una catastrofe» e ci fa assistere alla resistibile ascesa del nazismo.

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Isherwood non declama, e neppure discorre, non veste gli abiti del conferenziere, né assume il professorale atteggiamento di chi, avendo compreso per tempo ciò che sta per accadere, si ingegna di spiegarlo a una massa inerte, cieca e sorda; egli sussurra, a se stesso prima di tutto, compone un monologo, squaderna sentimenti e li affida a una prosa che somiglia all’intima confessione di un diario. Leggi tutta la recensione

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