770 fotografie provenienti da tutto il mondo, ma con particolare riguardo all'Italia e agli italiani emigrati, che narrano le condizioni, gli ambienti e le storie personali del lavoro. Lavori che stancano, sfiancano, debilitano il fisico, spesso in ambienti malsani dove la necessità economiche sono il solo motivo che lega il lavoratore al padrone.
Un viaggio nel tempo che inizia intorno al 1840 e finisce nel 1940, un secolo di storie di incidenti, di morti, ma soprattutto di alienazione dove lo sfruttamento minorile è solo la punta di un iceberg gigantesco.
Queste fotografie distruggono, una volta per tutte, gli stereotipi, i luoghi comuni, i modi di dire come, ad esempio, "è un lavoro da uomini" riferendosi ad un lavoro faticoso e per cui è necessaria la forza fisica. Troviamo invece le donne e bambini piccoli addirittura di 5 anni nei così detti lavori da uomini: in miniera, nelle fabbriche, nei campi e nelle officine. Testimonianze visive che palesano nero su bianco una realtà ben diversa.
Le foto sono in gruppi secondo il tipo di lavoro e all'interno di ciascun gruppo dalla data più remota fino a quella più recente. In questo modo ci si può rendere conto, confrontando una nazione con l'altra, come, per uno stesso periodo e lo stesso tipo di lavoro, le condizioni fossero diverse oppure simili.
Le foto raccontano molto di più di un testo scritto e comunque, sempre, abbiamo aggiunto una didascalia costruita in questo modo: nazione - area regionale o città - informazioni aggiuntive che l'immagine non può dare - data della realizzazione della foto - il fotografo che l'ha realizzata. Ovviamente una di queste voci della didascalia può mancare perché abbiamo fornito informazioni integrative solo se le fonti erano certe.
Le didascalie sono più o meno lunghe secondo le notizie supplementari che avevamo. Possono essere solo un rigo o una breve storia.
Abbiamo inserito anche generi di lavori che sono considerati l'ultimo gradino di qualsiasi organizzazione sociale come la prostituzione e il mendicare.
Sono certamente discutibili modi di guadagnare qualcosa per sopravvivere, ma nella disperazione diventano comunque lavori in quanto consentono di procurarsi denaro senza compiere azioni criminali che ledono gli altri.
Il libro quindi consente di fare un viaggio nel tempo e nello spazio e scoprire luoghi, situazioni, persone, lavori che difficilmente troverete nei libri di testo di storia ufficiale.
Certo non potevamo inserire in un solo libro tutte le fotografie storiche esistenti sul tema lavoro per ragioni evidenti di spazio. Nonostante ciò però il libro risulta una valida documentazione utile non solo per chi lo leggerà per propria cultura, ma anche agli storici, ai ricercatori sociali e scientifici, agli scienziati e a tutti coloro che per lavoro necessitano delle fotografie autentiche (non frutto di modifiche o montaggi elettronici) che documentino la realtà di quel periodo.
Prendiamo, ad esempio, le fotografie che vedrete firmate da Lewis Hine, quanto sono attendibili?
Questo fotografo fu incaricato dal NCLC (National Child Labour Committee) nel 1907 di investigare nell'ambiente lavorativo, sopratutto quello dello sfruttamento minorile, pratica che l'NCLC voleva abrogare. Per dieci anni, anche rischiando fisicamente, fotografò nelle fabbriche e in ogni luogo di lavoro dove le condizioni erano precarie o crudeli.
Ecco questa è l'attendibilità delle fotografie che abbiamo selezionato. Le didascalie spesso sono solo un breve resoconto di ciò che i soggetti fotografati riferirono al fotografo.
Tutte le fotografie sono state restaurate elettronicamente cioè sono stati tolti graffi e pieghe, migliorata la resa tonale, l'illuminazione, il contrasto e la risoluzione. Nessun contenuto delle immagini è stato alterato, neppure l'inquadratura.