Opere teatrali

Drammi e commedie

Opere teatrali è la raccolta di due drammi e due commedie.

Nei drammi, I cortili degli invisibili e Nell’arco dell’iride, dopo i terrificanti eventi notturni del terremoto e dell’invasione militare, la morte incombe sulle popolazioni superstiti, intrappolate o costrette alla fuga, disorientate e terrorizzate dal futuro.
Si sviluppa la lotta tra le malvagità di alcuni e le idealità di altri che diffondono la luce del bene e la fede nell’eternità dell’amore, non solo giovanile.
Nelle commedie, I cocci dell’animo e L’orizzonte oltre il muro, si contrappongono sistemi di vita, basati su diverse concezioni della famiglia, nella difficile relazione tra le generazioni.
Il dialogo, nella sincerità degli affetti, può ricomporre le fratture, a beneficio di tutti, mentre la chiusura egoistica porta all’irreparabile divisione, che comunque non toglie ai giovani la prospettiva del loro futuro.
Già negli anni giovanili, io mi ero appassionato alla scrittura teatrale, producendo varie opere, nelle quali, più che i miei sogli ristretti nell’ambito della mia persona, mi inserivo nel dibattito, allora molto diffuso, del rinnovamento nel presente e per il nostro incerto futuro. Già perché sembrava dimenticato il recente passato, tanto che il mondo era pericolosamente diviso in due blocchi contrapposti e tante erano le storture della società.
Le mie opere giovanili sono andate perdute, non perché sia scomparse dai “cassetti”, ma più probabilmente sia stato sopraffatto dai “dubbi” sulla loro validità, considerata anche la mia inesperienza.
Una traccia era però in me restata impressa, se a distanza di tanti anni ho sentito il bisogno irrefrenabile di esprimermi ancora in tale “nobile forma” di arte letteraria. E proprio in Libro cafè ho avuto la sorpresa della valutazione con cinque stelle. Ed anzi ho rivenuto per caso in internet la “superlativa” valutazione.
Opere teatrali
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Nel dramma I cortili degli invisibili è rappresentata la tormentosa vicenda di una comunità restata separata dal mondo, a seguito di un terremoto notturno: pur tra aspri contrasti, si manifesta l’attaccamento alla vita, nel momento stesso in cui crollano le certezze e si deve prendere coscienza che è gravemente compromesso l’avvenire.
Nella difficile convivenza emergono a mano a mano i vizi e le virtù dei vari personaggi che si rivelano, al di là di ogni infingimento, per quello che effettivamente sono stati e sono, nell’assoluta incertezza del futuro. Estremo è il confronto tra la morte, incombente tragicamente per tutti, e la vita che resiste fino all’ultimo, nella bellezza dei sentimenti giovanili.

Nel dramma Nell’arco dell’iride l’azione si svolge, da un giorno all’altro, in una remota e impervia località dominata dai ruderi di un antico Castello, incastonato in una profonda apertura ad arco della montagna. Il sottostante prato è addossato alla parete rocciosa, a metà della quale c’è una sottile passerella, su cui sfilano gli sfollati, affluiti nella zona, a seguito dell’improvvisa e cruenta invasione della loro Città.
Dopo il diradarsi della luce lunare, dall’inizio del giorno, si sviluppa la suggestiva sequenza dei colori dell’iride, accesi sulla Roccia, mirabilmente riflessa sulle acque azzurre del fossato, alimentate da un ruscello.
La vicenda politica s’intreccia con quella sentimentale di Clara e Silvano, animati ancora dagli schietti ideali della giovinezza, che si ritrovano per caso insieme e riallacciano faticosamente il loro rapporto di amore. L’odio, però, trasversale, s’insinua con identica ferocia, per distruggere inesorabilmente quel legame. Nella scena finale, dopo l’eclissi della Luna, si fa di nuovo giorno; allora appare simbolicamente “l’arco dell’iride” a circonfondere di luce i due protagonisti, uniti oltre lo sfortunato epilogo.

Nella commedia I cocci dell’animo due coppie di sposi, formate da due fratelli uniti a due sorelle, all’apparenza stabili, sono invece entrate da tempo in una irreversibile crisi; pertanto si verifica la fuga trasversale tra cognati e cognate, che avviene all’improvviso, dalla casa patriarcale in cui vivono con i figli adolescenti, i genitori, i suoceri.
La lacerazione e l’anomalia della situazione si sviluppano all’inizio in maniera traumatica, e arduo diventa il cammino verso la ricomposizione degli affetti. Alla fine prevale l’amore, che ricompone gli animi di tutti i componenti della famiglia.

Nella commedia L’orizzonte oltre il muro si trova un Parco chiuso da ogni lato da un altissimo muro invalicabile, che impedisce la visione dell’orizzonte e non fa penetrare mai il sole. Al centro c’è una porta di ferro, che si apre soltanto per il passaggio delle automobili degli ammessi all’interno della Cittadella del Potere.
Ai lati sono visibili due Palazzetti, abitati da due importanti famiglie, ostili e contrapposte nella scalata ai vertici del corrotto regime. Viene portato avanti, nonostante la naturale avversione di Ondina e Oliviero, segretamente fidanzati, il grottesco progetto dei paralleli contratti di matrimonio, decisi dai rispettivi genitori, per assicurarsi il sostegno politico, ritenuto più valido, nella pervicace difesa degli interessi economici.
Alla fine, per effetto di una spontanea insurrezione popolare, il muro viene abbattuto e crolla il deleterio sistema di potere.

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