“Spiegare come lavora uno storico e lottare per la liberazione dai nazisti sono due compiti, nella loro diversità, misteriosamente affini.” In questa frase di Massimo Mastrogregori, che cura la nuova edizione del capolavoro incompiuto di Marc Bloch, c’è la sintesi di ciò che rende Apologia della storia una lettura imprescindibile non solo e non tanto per gli specialisti dell’indagine storiografica, ma per tutti coloro che si interroghino sul presente e sulla condotta da tenere nella propria esistenza di cittadini attivi e coscienti. Scritto in circostanze drammatiche, mentre l’autore combatteva tra le file della Resistenza francese contro l’occupazione tedesca, questo testo distilla tutta l’urgenza che egli sperimentò in quei mesi. Facendo leva sulla propria fede nel carattere fondativo della storia come pratica capace di costruire e consolidare legami sociali, Bloch cerca in queste pagine di trasmettere il suo messaggio al pubblico più ampio possibile, a partire dal ragazzino che, in apertura del libro, chiede: “Papà, allora spiegami a che serve la storia”. Apologia della storia esce qui in una edizione completamente rivista, che ricostruisce i capitoli mancanti, individuati in base al piano dell’opera redatto dall’autore e agli appunti preliminari, attraverso i materiali – editi e inediti – che aveva dedicato ai singoli argomenti. Un lavoro minuzioso che punta finalmente a offrire il testo nella forma più vicina a quella progettata da Bloch.
“L’ignoranza del passato non si limita a nuocere alla conoscenza del presente: compromette l’azione stessa nel presente.”
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