Gian Pietro Lucini (1867-1914), pseudonimo di Pieter Lucini, poeta, scrittore e critico letterario, è stato uno dei più controversi e interessanti intellettuali nel panorama culturale italiano tra fine ‘800 e inizio ‘900. Considerato un precursore delle nuove avanguardie, può essere annoverato tra i maggiori innovatori della poesia italiana. Ebbe posizioni politiche considerate una eccezione nel contesto letterario di quegli anni, essendo manifestamente antiborghese, anarchico, contro la monarchia, la Chiesa e l’esercito, tanto da essere incriminato per antimilitarismo e offese ai regnanti. Ma lui non temeva niente e nessuno, e lo ha dimostrato sia con il suo scrivere che con il suo vivere.
All'indomani della morte dello scrittore, nel 1914, riemerse sue carte il manoscritto inedito intitolato La piccola Kelidonio. Lettere erotiche e famigliari d'incerto autore alessandrino, che oggi riproponiamo all’attenzione dei nostri lettori. Si tratta di una immaginaria raccolta di epistole scambiate, in epoca ellenistico-alessandrina, tra alcuni gaudenti personaggi e delle cortigiane. Un'opera che intende essere un’evocazione ironicamente libertina della vita e del costume di quei secoli lontani, quando ancora esisteva la Libertà e non si era imposto, con tutte le sue tragedie, l’assolutizzante e dogmatico monoteismo cristiano. Un’opera sottilmente pervasa dall'eros e dallo spirito di gioia e di bellezza che spira dai frammenti della poesia ellenistica.
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