Uno scrittore famoso e molto controverso scopre che un vecchio amico, che in gioventù apparteneva al suo stesso gruppo di scrittori della città di Irxal, è ricoverato in un ospedale psichiatrico.
La sua malattia è bizzarra e sconosciuta ai dottori: ogni giorno assume le vesti di un personaggio dei libri che ha scritto.
Queste trasformazioni diventano un'ossessione per il protagonista che ogni giorno si reca in visita all'amico a cui, in un finale sorprendente, verrà conferito il Premio Nobel.
"La scrittura e la follia non sono mai troppo lontani, e alcuni fra i più grandi scrittori sono stati personaggi dal carattere difficile che agivano secondo una logica non troppo lineare." Javier Perez.
Con questo libro, Mois Benarroch ci costringe ad immedesimarci con senso dell'umorismo, ironia e satira nei vaneggiamenti di uno scrittore che si è fatto ricoverare in un ospedale psichiatrico e di uno dei suoi amici, che tenta di decifrarne la follia.
Il libro affronta anche i temi del desiderio di voler scrivere senza dover soddisfare i gusti del pubblico o le richieste delle case editrici e la gelosia fra scrittori che si mentono l'un l'altro sulle pubblicazioni, sui contratti e il numero di copie vendute.
Benarroch si diverte raccontandoci storie di pazienti molto originali, alieni che vogliono fare sesso, mogli che credono che la letteratura non sia una professione ma un pretesto per sfuggire alla realtà, e vari personaggi, alcuni reali, alcuni fittizi, che recitano il loro ruolo e spariscono al momento opportuno.
Il libro è una piacevole lettura ma è anche una denuncia, mascherata da un'ironia mordace, di una verità troppo dura per essere svelata in maniera diretta.
Con questo libro, il poeta israeliano pluripremiato, ci presenta il suo primo romanzo in inglese. Le sue opere poetiche sono state pubblicate in varie antologie ma il grande pubblico deve ancora scoprire i suoi romanzi, alcuni dei quali sono stati pubblicati da importanti case editrici in Spagna, Destino, Escalera, e in Israele, Hakibutz Hameuhad, Bimat Kedem.