Senza un domani

Mi sembra di essere da sempre a sedere in un bar.

...dagli albori del tempo, le domande alle quali l’uomo cerca di rispondedre sono sempre le stesse. Chi siamo noi?

Ritorno con il pensiero ai giorni di scuola. In cui ogni mattina era cosi. In cui l’unica cosa profondamente diversa ero, forse, solo io.

Il nostro conto in banca.

Voglio dire, se fosse tutto ok, non avrebbe importanza il lavoro che faccio. Ma andare a spostare delle casse di frutta mentre tutto il mondo va a rotoli non ha molto senso.

Perché siamo al mondo?

...quando sei nella merda fino al collo non ha molta importanza mettersi i guanti.

Per accumulare denaro.

E cosa ci aspetta domani?



Sono felice.

Per qualche miserabile attimo sono felice.

Che valga per tutti gli altri a venire.

Finisce qua.

Tutto il mondo.

Come se non ci fosse domani.



Marco Fava è nato a Bologna nel 1971.

In collaborazione con M. Giordani ha pubblicato: Il palco delle anime (2000) e Angeli da bar (2003).

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