Tre camerati (Biblioteca)
- Autore
- Erich Maria Remarque
- Editore
- Neri Pozza
- Pubblicazione
- 12/11/2013
- Categorie
Dopo un impiego alle ferrovie in Turingia e un lavoretto come pianista al Café International, alla fine degli Anni Venti Robert Lohkamp non può, tuttavia, dire di passarsela male. Lavora alla «Köster & Co.», l’officina meccanica aperta in una vecchia baracca da Otto Köster e Gottfried Lenz, i commilitoni con cui ha condiviso gli orrori della Grande Guerra.
Köster, il comandante della compagnia, ha fatto il pilota d’aviazione, si è dato alle gare automobilistiche, ha frequentato qualche corso all’università prima di votarsi a quello cui è da sempre destinato: riparare automobili. Lenz invece ha girovagato qualche annetto per l’America del Sud, poi è tornato all’ovile o, meglio, alla turbolenta vita tedesca della fine degli anni Venti.
Il lavoro all’officina è duro ma Lohkamp, Köster e Lenz sono ancora giovani, sani e forti. Certo di sera riaffiorano le immagini del passato coi loro occhi di morte, ma a quello come antidoto c’è l’acquavite. O, come accade da un po’ di tempo a questa parte per Robert Lohkamp, c’è Patrice Hollmann.
È apparsa un giorno al seguito di un eccentrico industriale, il proprietario di una fabbrica di cappotti che voleva sfidare con la sua lussuosa macchina la vecchia carretta da corsa di Otto Köster, e da allora non è più sparita dalla mente e dalla vita di Lohkamp. Capelli castani e lisci come seta, spalle squadrate, mani sottili, affusolate, viso pallido e occhi grandi dall’energia appassionata, Patrice Hollmann ha il potere di far dileguare d’incanto dai pensieri di Robert la desolazione della squallida camera ammobiliata che lo aspetta ogni sera e la disperazione dell’esistenza che attraversa il grande paese pronto a riabbracciare l’orrore in agguato negli anni Trenta.
Terzo libro della trilogia dedicata da Remarque alla Prima guerra mondiale e alla sua tragica eredità, Tre camerati, riproposto ora in una nuova traduzione italiana, è uno dei romanzi più popolari e riusciti del grande scrittore tedesco. Un intenso, personalissimo corpo a corpo con la caducità umana, e l’amore e la morte in cui essa si espone.
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