Pinelli. Una finestra sulla strage (La cultura)

È il 15 dicembre 1969, a Milano è da poco passata la mezzanotte. Da tre giorni non si parla d’altro che dell’attentato alla Banca dell’Agricoltura, in piazza Fontana. Per Camilla Cederna è stata una lunga giornata, quella dei funerali in Duomo delle diciassette vittime della strage. Si è appena addormentata, quando all’improvviso squilla il telefono. Sono gli amici e colleghi giornalisti Corrado Stajano e Giampaolo Pansa: «Fatti trovare in strada tra cinque minuti, è successo qualcosa in questura». Così inizia il libro che state per leggere. Un libro che Camilla Cederna scrisse dopo le sue indagini di quei giorni e destinato a suscitare scalpore ancora per molto tempo. All’origine, piazza Fontana: il luogo in cui un’intera generazione perse l’innocenza, in cui l’entusiasmo e la positività della contestazione si dileguarono di fronte alla strategia della tensione. Cercando i responsabili della bomba, la polizia ferma alcuni esponenti del movimento anarchico, tra cui Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda. Dopo tre giorni di interrogatori, Pinelli vola giù da una finestra della questura, in circostanze mai del tutto chiarite. Gli inquirenti e l’opinione pubblica, tutti gli italiani si dividono: è stato suicidio, incidente o forse qualcosa di peggio? Chi era presente in quella stanza al momento del fatto, con una finestra aperta in pieno dicembre? Quali le vere responsabilità del questore Marcello Guida, del capo dell’ufficio politico Antonino Allegra, e soprattutto del commissario Luigi Calabresi? Camilla Cederna è tra le prime ad arrivare sul luogo della tragedia. Attraverso interviste, testimonianze e trascrizioni delle udienze, la sua ricostruzione svela incongruenze e occultamenti riguardo alla morte del ferroviere anarchico e restituisce con fedeltà il clima politico acceso di quegli anni drammatici. Un’inchiesta che fece guadagnare all’autrice l’accusa di mandante morale dell’omicidio Calabresi. Con Pinelli, il Saggiatore riporta in libreria uno dei testi fondamentali del giornalismo italiano, il primo che abbia voluto far luce su una delle vicende più oscure e controverse della nostra storia recente.

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