Il flâneur detective: Tra fotografia e racconto i ricordi degli anni più belli (Gli specchi)

Il titolo accosta due figure che riassumono bene la personalità dell’autore, pur nella loro contrapposizione: l’una ostinatamente determinata nella ricerca di un’assoluta verità, come Giulio fu nel lavoro di giornalista, pronto a sfidare qualsiasi tentativo di occultamento; l’altra imprevedibilmente disponibile a perdersi lungo le strade suggerite da una curiosità mai appagata, perennemente senza meta nel suo perenne vagabondaggio. E ancora: da una parte uno scrittore limpidamente analitico, che ricostruisce fedelmente le suggestioni della memoria giudicandole con rigorosa e razionale moralità; dall'altra un fotografo, che letteralmente rapisce con uno scatto l’istante altrimenti perduto, e poi riconosce sulla pellicola quello che a chiunque nell'esperienza sarebbe sfuggito; o ancora: per un verso il professionista puntuale e severo e per l’altro l’eterno stupefatto fanciullo, che rinnova l’emozione di un gioco che coincide perfettamente con lo studio, l’amore e la conoscenza. Questo libro pazientemente accosta i due estremi di una personalità che ha percorso gli anni di una vita operosa nella certezza che ogni medaglia ha due facce e, quindi, anche la sua, ma che, per quanto possano apparire opposte, esse invece si integrano e si completano, arricchendosi mutualmente. C’è l’impegno militante di chi per un decennio ha inseguito le tracce di un terrorismo, nel quale i propositi eversivi si trasformavano in mostruose stampelle al sistema; c’è l’orgoglio per la tradizione di una famiglia che aveva inventato il quotidiano dei veneziani e l’amore per i genitori che sopportarono senza piegarsi le violenze fasciste e gli incerti della fortuna, mentre, intanto, seppero educarlo alla responsabilità e alla rettitudine; c’è l’amore per Venezia e la sua laguna, la sua luce, le sue vedute, la sua storia: in queste pagine felicemente sopravvissute alla dispersione di una scrittura esercitata soprattutto come mestiere si riconosce la figura e la forza di un uomo che ha vissuto ogni giorno con fervida e accesa passione, lasciandone testimonianza con l’intelligenza e l’equilibrio dell’arte.

Cesare De Michelis

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