La cortigiana più contesa, è così che ricordo la mia Firenze

Non sono una scrittrice e non pretendo di esserlo, non ho le capacità. Amo le narrazioni perché devono essere alleggerite da tutti i fatti che possono renderle pesanti. Per trovarne la verità occorre il buon senso.

Non so chi sono, sono stata cacciata da tutti dalle chiese, dalle scuole, non ho avuto un’educazione perché ero sola.

Mia madre mi ha lasciato troppo presto, poi il nulla l’isolamento.

La vita ha fatto di me quella che sono, ho sperimentato odio e amore; chissà se i morti vedono, l’avrei fatta morire una seconda volta.

Se fosse vissuta non sarei diventata quello che sono adesso, spesso vi è un destino cinico inconfutabile, inesorabile, solo la morte mi restituirà quella dignità che non ho mai perso.

Il mio racconto è dolore...

Non so quanto mi resterà da vivere sono nata nel 1938, ma voglio restituirmi quella dignità che non ho mai perso.

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