La storia di un politico controvoglia

«Il politico più riservato della Toscana» scrisse una volta di lui «la Repubblica», e forse mai definizione fu più azzeccata. Nell’era della politica spettacolo, dell’apparire più che dell’essere, colpisce ancora di più l’understatement che ha sempre caratterizzato la non breve attività di Guido Sacconi. Una persona seria, ma non seriosa. Come si capisce leggendo questa sua ricostruzione ironica della politica ‘vista dal di dentro’, fatta di persone in carne ed ossa, con tanti pregi ed altrettanti difetti, che in queste pagine vengono impietosamente e gustosamente descritti. E in queste pagine Sacconi si toglie anche qualcuno dei tanti sassolini che negli anni gli devono essere entrati nelle scarpe. In chiave psicanalitica, insomma, Guido – a chi lo ha sempre vissuto come Senex – mostra finalmente il Puer che è in lui.

Con due legislature al Parlamento europeo – dal 1999 al 2009 – Guido Sacconi conclude il suo lungo e vario impegno in politica e nel sindacato. Nei dieci anni a Bruxelles, con il Pse, è stato vicepresidente della Commissione ambiente e della Commissione speciale sui cambiamenti climatici. Nato ad Udine nel 1948 e cresciuto a Padova, si trasferisce a Firenze per iscriversi alla Facoltà di Lettere e Filosofia, a 24 anni viene chiamato a dirigere l’Ufficio studi della Camera del lavoro di Firenze, per poi ricoprire incarichi sempre più importanti. Nel 1990 diviene segretario della Cgil della Toscana e due anni dopo, con la nascita del Pds, ne è nominato segretario regionale. Nel 1995 viene eletto nel Consiglio regionale, di cui sarà anche vicepresidente.

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