Regaliamoci speranza (La cultura)

«La mia sofferenza di questi giorni: capire la gravità della crisi, vedere come uscirne con uno slancio di solidarietà maggiore… se il Signore vuole!» Luglio 2013. La crisi economica incalza Casa della carità, generando timori e incertezze negli ospiti, negli operatori, nei volontari. Don Virginio cerca una risposta alla disperazione che si diffonde. Chiama i collaboratori a un confronto serrato e li coinvolge in un progetto di cambiamento e di ripresa, che viene esteso alla partecipazione della cittadinanza. Inizia così l’avventura estiva in cui Casa della carità, oltre ai suoi frequentatori abituali – donne, bambini, anziani, uomini poveri tra i più poveri –, si aprirà a chiunque sia disponibile a un’esperienza comune di rifl essione, anche nelle forme della convivialità e dell’intrattenimento teatrale e musicale. Un modo collettivo di dirsi «Regaliamoci speranza». Come contrappunto, nel silenzio della cappella, don Virginio registra il diario di quelle ore, in cui riversa preoccupazioni, ragionamenti e aspettative. Invoca e sfi da con ostinazione la Provvidenza. Si scontra e si riconcilia con la propria fede, non smette di interrogarla. Il percorso interiore della sua personale avventura estiva è testimoniato senza reticenze e provoca la coscienza di chi oggi subisce le diffi coltà, di chi le causa, o di chi, con la propria indifferenza, le lascia perdurare. Un diario che diventa un documento sulla «follia della carità », che si muove senza calcolare tempi e sforzi, scommettendo su chi viene dato per perso.

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