DALLA PISTA BULGARA ALLA PISTA VATICANA
- Autore
- Assen Marcevski
- Editore
- Anna Martchevska
- Pubblicazione
- 23/11/2013
- Categorie
Dalla pista bulgara alla pista vaticana
Il libro “Dalla pista bulgara alla pista vaticana” di Assen Marcevski è uscito in Bulgaria nel 2009 sotto il titolo “Il codice di Marcevski”. E’ stato venduto in pochi mesi e quindi è stata stampata una seconda edizione.
Il libro narra tutti i particolari relativi all’attentato del Papa Giovanni Paolo II accaduto nel 1983. L’autore ipotizza l’esistenza di una “pista” interna, una congiura di cardinali dell’estrema destra vaticana tesa ad eliminare il Papa polacco. Marcevski richiama anche la fine del papa precedente: Giovanni Paolo I e ipotizza che sia stato avvelenato dagli stessi cardinali che avrebbero organizzato, successivamente, la congiura contro il Papa polacco, incaricando l’attentatore turco Ali Agca a sparare con il compenso di tre milioni di marchi tedeschi. Tre milioni come i trenta denari di Giuda!
Quello che cerca di svelare Marcevski non è una singolare ed eccentrica versione dell’attentato ma una rete di personaggi, eventi e rapporti stimolatrice dell’attentato e certamente scandalosa.
Il romanzo può essere giudicato sia poliziesco sia storico per il dettagliato quadro di fatti e documenti che presenta connesso alla narrativa intelligente del personaggio principale che è l’autore stesso. Assen Marcevski ha lavorato come traduttore ufficiale dell’Ambasciata Bulgara in Roma dal 1979 al 1991, nello stesso periodo dell’attentato al Papa e del processo a carico di Serghei Antonov e degli altri due bulgari accusati. I fatti storici che riguardano il Vaticano sono presentati come soggetti autonomi nel corpo del romanzo ma guidano al tema centrale: gli sforzi di certi gruppi di dipingere un’immagine della Bulgaria come paese terroristico e senza morale e nello stesso tempo di coprire le proprie tracce. Ricordiamo che un anno prima di morire, la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, dopo aver trovato un legame tra il fondamentalismo islamico e il cattolicesimo estremo, punta, nelle sue ricerche, sulla stessa pista vaticana.
Nell’elezione del Papa s’incrociano interessi politici e finanziari internazionali di enorme portata: a cominciare dallo IOR e a finire con la Banda della Magliana. Il Papa slavo fa risaltare delle tendenze indesiderabili. È lui che lavora per l’ecumenismo – l’integrazione dei vari rappresentanti della religione cristiana. E’ lui che proclama I Santi Fratelli Cirillo e Metodio “patroni d’Europa”. E’ lui che dichiara la volontà di controllare gli affari finanziari del Vaticano. L’ipotesi avanzata da Marcevski, nel suo romanzo, di un patto tra i Lupi grigi, i cospiratori vaticani e la mafia italiana, è certamente una mistificazione letteraria ma ben supportata da un elenco documentario di fatti tratti dal processo contro Antonov.
Nella sua narrativa Marcevski raggiunge un approfondimento nei vari momenti della storia uniti dallo stesso intreccio – il denaro, il potere, l’estensione dell’autorità – fra i quali viene inserito il filo personale dell’amore. Il destino tragico di Antonov, l’incapacità dei politici bulgari, le posizioni dei magistrati italiani, i commenti dei mass media – tutto si scioglie nell’oceano degli interessi superiori.
Senza dubbio questo libro vi farà riflettere, potrete condividere o meno certi punti di vista, ma sicuramente vi conquisterà alla scoperta del codice segreto di Marcevski.
Natalia Hristova, Facoltà di Lettere, Università di Plovdiv “Paisij Hilendarski”
Il libro “Dalla pista bulgara alla pista vaticana” di Assen Marcevski è uscito in Bulgaria nel 2009 sotto il titolo “Il codice di Marcevski”. E’ stato venduto in pochi mesi e quindi è stata stampata una seconda edizione.
Il libro narra tutti i particolari relativi all’attentato del Papa Giovanni Paolo II accaduto nel 1983. L’autore ipotizza l’esistenza di una “pista” interna, una congiura di cardinali dell’estrema destra vaticana tesa ad eliminare il Papa polacco. Marcevski richiama anche la fine del papa precedente: Giovanni Paolo I e ipotizza che sia stato avvelenato dagli stessi cardinali che avrebbero organizzato, successivamente, la congiura contro il Papa polacco, incaricando l’attentatore turco Ali Agca a sparare con il compenso di tre milioni di marchi tedeschi. Tre milioni come i trenta denari di Giuda!
Quello che cerca di svelare Marcevski non è una singolare ed eccentrica versione dell’attentato ma una rete di personaggi, eventi e rapporti stimolatrice dell’attentato e certamente scandalosa.
Il romanzo può essere giudicato sia poliziesco sia storico per il dettagliato quadro di fatti e documenti che presenta connesso alla narrativa intelligente del personaggio principale che è l’autore stesso. Assen Marcevski ha lavorato come traduttore ufficiale dell’Ambasciata Bulgara in Roma dal 1979 al 1991, nello stesso periodo dell’attentato al Papa e del processo a carico di Serghei Antonov e degli altri due bulgari accusati. I fatti storici che riguardano il Vaticano sono presentati come soggetti autonomi nel corpo del romanzo ma guidano al tema centrale: gli sforzi di certi gruppi di dipingere un’immagine della Bulgaria come paese terroristico e senza morale e nello stesso tempo di coprire le proprie tracce. Ricordiamo che un anno prima di morire, la scrittrice e giornalista Oriana Fallaci, dopo aver trovato un legame tra il fondamentalismo islamico e il cattolicesimo estremo, punta, nelle sue ricerche, sulla stessa pista vaticana.
Nell’elezione del Papa s’incrociano interessi politici e finanziari internazionali di enorme portata: a cominciare dallo IOR e a finire con la Banda della Magliana. Il Papa slavo fa risaltare delle tendenze indesiderabili. È lui che lavora per l’ecumenismo – l’integrazione dei vari rappresentanti della religione cristiana. E’ lui che proclama I Santi Fratelli Cirillo e Metodio “patroni d’Europa”. E’ lui che dichiara la volontà di controllare gli affari finanziari del Vaticano. L’ipotesi avanzata da Marcevski, nel suo romanzo, di un patto tra i Lupi grigi, i cospiratori vaticani e la mafia italiana, è certamente una mistificazione letteraria ma ben supportata da un elenco documentario di fatti tratti dal processo contro Antonov.
Nella sua narrativa Marcevski raggiunge un approfondimento nei vari momenti della storia uniti dallo stesso intreccio – il denaro, il potere, l’estensione dell’autorità – fra i quali viene inserito il filo personale dell’amore. Il destino tragico di Antonov, l’incapacità dei politici bulgari, le posizioni dei magistrati italiani, i commenti dei mass media – tutto si scioglie nell’oceano degli interessi superiori.
Senza dubbio questo libro vi farà riflettere, potrete condividere o meno certi punti di vista, ma sicuramente vi conquisterà alla scoperta del codice segreto di Marcevski.
Natalia Hristova, Facoltà di Lettere, Università di Plovdiv “Paisij Hilendarski”
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