Ma il mito sono io

Lucia Sarzi (1920-1968), attrice e partigiana, cresciuta in una singolare famiglia mantovana di artisti girovaghi e burattinai che dalla fine dell’Ottocento percorreva le campagne del Nord Italia con il suo repertorio di drammi popolari, antifascista per indole e vocazione, matura insieme ad Aldo Cervi e ai suoi fratelli una intensa e contrastata attività cospirativa, che proseguirà «grazie alla copertura fornita dal teatro» anche dopo il tragico epilogo della loro vicenda nel dicembre 1943.
A partire da quella doppia differenza che costituisce il segno più caratteristico di Lucia – donna e attrice appassionata e coraggiosa, considerata un modello di emancipazione ma anche vittima dei pregiudizi che accompagnavano la sua collocazione sociale – la ricerca esplora i documenti, i luoghi, le testimonianze, le voci, gli strati della leggenda, che hanno fatto di lei una figura insieme mitizzata e negletta, all’inseguimento ininterrotto di un equilibrio incerto fra vita vissuta e rappresentata, nomadismo e stabilità.

Laura Artioli è nata a Reggio Emilia, dove vive e lavora in campo socioeducativo. Laureata in filosofia, si è occupata di storia delle organizzazioni femminili, di cronache medioevali e di pellegrinaggi, e conta al proprio attivo diverse pubblicazioni di carattere storico-antropologico. Quella di Lucia Sarzi è la sua prima biografia.

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