La profezia di Clementino: Quel che ho sognato tra Sud e rap

Ho visto come in sogno…
… quelle ginocchia sbucciate a rappare nel parcheggio di un supermercato a Nola. Eravamo come i ragazzi della via Pál, appena usciti da scuola, con le nostre battaglie, i murales e le rime da inventare.

… il palco del Concerto del 1?maggio che sognavo fin da bambino. Anche se il posto in cui mi sono emozionato di più a cantare è stato Poggioreale. Ho sentito che stavo portando note di speranza a chi, la vita, la doveva ricominciare.

… un signore con i capelli brizzolati e il giubbino di jeans che mi si avvicina. Ma è lui, Pino Daniele…!

… la scritta Gescal che mi sono tatuato addosso. Perché Gescal è il rione delle palazzine popolari con le mattonelle gialle dove stavano i miei nonni. Nel loro cortile ho incontrato Urano e Zeta ed è nato il mio rap. Ne vado orgoglioso.

… il mio Sud scempiato da mucchi di copertoni. Ma il mio Sud è anche sole e sale, famiglia e mare.

La profezia di Clementino è un viaggio entusiasmante nella creatività di uno degli artisti più originali e amati del nostro scenario musicale. Allevato a latte e teatro, partito dai villaggi turistici e approdato a New York, Clementino spazia in ogni direzione per poi tornare a cantare per il Sud, per tutti i Sud del mondo. Perché la musica è ribellione e vita.

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