Passeggiata nel delirio

Caduta all’inferno e ritorno, con colpi di scena. Si potrebbe riassumere così la movimentata esistenza di Maurizio Rotaris, che ha vissuto tutti i mutamenti sociali di Milano, senza trascurare le carceri speciali, labirinti di dolore affrontati e superati sempre con caustica ironia.Da adolescente, affascinato dai nascenti movimenti freak della fine degli anni sessanta, fu uno dei tanti giovani che finì travolto dagli acidi, dalle anfetamine e dall’eroina, ad Amsterdam, la Mecca degli sconvolti di tutta Europa. Divenendo tossico e spacciatore, si trascina fra un buco e un altro nei luoghi dello spaccio, una mappa dimenticata dellaMilano anni settanta, fra piazze, bar, parchi,appartamenti fatiscenti e quartieri desolati, unmondo perduto. Finisce schedato dalla Narcoticie anche dalla sinistra extraparlamentare nel famoso Dossier Eroina del 1978 che forse costò la vita a Fausto e Iaio.Rotaris percorrere in senso inverso il vortice autodistruttivo, passando da pusher eroinomane,a convinto militante armato di Prima Linea. Dopo aver fondato una sua banda, il Gruppo Rotaris, è arrestato e rinchiuso in vari carceri speciali, subendo torture fisiche e psicologiche.Dopo alcuni anni di reclusione, partecipa attivamente al sofferto percorso politico della“dissociazione” dalla lotta armata. Ed è da questo processo di redenzione che nasce un terzo Rotaris, fondatore di Sos Centrale, dove ritroverà quei reiettieroinamani del suo passato, ma, stavolta, ponendosi nella parte di operatore sociale. Conquesto ruolo, Rotaris ci farà rivivere la Milanomaledetta degli anni ottanta, la “Milano da pere”, con le sue generazioni di ragazzi distrutti dall’eroina, arrivando ad oggi, con i diseredati e i profughi in fuga dalla povertà e dalle guerre.Ultima tappa (per ora) di questo iter avventurosoè la musica, con la “Bar Boom Band”, creata insieme ad altri operatori e a musicisti senza fissa dimora.

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