Parrasia Utopistica: Un'evoluzione individuale

“Parrasia utopistica” è una tela piena di colori contrastanti apparentemente senza senso; la descrizione di un possibile omicidio familiare, la rievocazione di eventi accaduti in un tempo non definito, il tutto in una cornice meridionale piena di contraddizioni. È una sorta di autobiografia ad immagini dove si descrive il disagio sociale di chi vive apparentemente conformandosi alla società ma con una profonda indignazione per ciò che accade all’esterno con un modus vivendi ben distante da ciò che può essere visto il “bello” e il “buon vivere”. La generazione degli anni ’80 ha ben sperimentato la profonda crisi di valori e di ideali che ha fatto crollare l’idea di una società e di famiglia non più corrispondente con la nuova realtà quotidiana. Da questo disagio emerge l’esigenza di evolversi e di trovare nuovi pilastri sui quali costruire una nuova scala di valori. Già la semplice osservazione di uno stile di vita eccessivamente idealizzato non è esente di conseguenze. C’è una dicotomia che viene definita il Bianco e il Nero, nel tentativo di distinguere la consapevolezza dalla descrizione dei semplici accadimenti di vita, a volte cruenti a volte più banali. Nel racconto, un mix di verità e finzione, emerge il disagio profondo per le vicissitudini personali amplificato dall’ambiente circostante, luogo in cui non si condividono affatto i valori/non valori, regole sociali e modi di essere. Dalla descrizione degli eventi emerge un atteggiamento individuale meridionale teso al raggiungimento esclusivo del proprio interesse che in aggiunta ne risulta anche premiato e condiviso dalla società. Il messaggio fondamentale è che essere buoni e credere nell’amore in tutte le sue sfaccettature non equivale ad essere deboli, anzi, è un atteggiamento che indubbiamente paga nel lungo periodo. L’obiettivo di “Parrasia utopistica” è quello di adempiere ad una sorta di “funzione sociale” toccando le coscienze individuali e quanto meno “insinuare il dubbio” e rappresentare una delle tante possibili soluzioni al cambiamento che è rappresentato in questo caso dal diverso atteggiamento individuale, un cambiamento quindi che parte dal singolo individuo anziché essere calato dall’alto. Per realizzare ciò la protagonista del racconto si presenta in prima persona, con coraggio a mettere a nudo soprattutto le proprie debolezze, “senza ergersi a giudice incorruttibile”.

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