La confessione di Memory
- Autore
- Petina Gappah
- Editore
- Guanda
- Pubblicazione
- 27/10/2016
- Categorie
«Divertente e saggio, tenero e commovente. Un romanzo splendido.»
PAULA HAWKINS, autrice di La ragazza del treno
«Una magnifica scrittrice.»
J.M. COETZEE, Premio Nobel per la Letteratura
«La storia che mi hai chiesto di raccontarti non comincia con la penosa mostruosità della morte di Lloyd. Comincia il lontano giorno d’agosto in cui io avevo nove anni, il sole mi scottava il viso pieno di bolle e mio padre e mia madre mi vendettero a un estraneo.»
In un Paese come lo Zimbabwe, segnato dalla superstizione, sembra che per Memory non ci sia possibilità di salvezza. Cresciuta in una famiglia povera nei sobborghi di Harare, Memory fin da bambina è emarginata dai compagni e tenuta a distanza dalla sua stessa madre, perché è «nera ma non nera, bianca ma non bianca», affetta da un’anomalia – la condizione di albina – che molti considerano una maledizione. A nove anni la sua vita cambia completamente, quando senza spiegazioni i genitori la affidano a Lloyd Hendricks, un uomo colto, sensibile ed eccentrico, discendente di una ricca famiglia di coloni inglesi. Memory cresce sotto la sua tutela e scopre così un mondo che le era precluso: il lusso, l’agiatezza, ma soprattutto i libri e lo studio. Per quell’uomo Memory dovrebbe provare solo riconoscenza: perché allora si trova rinchiusa nel braccio della morte, accusata di averlo ucciso? Perché non manifesta alcun rimorso? Come sono andate le cose in realtà? Resta una sola speranza per lei, un ultimo appello: dietro suggerimento del suo avvocato, la ragazza inizia ad annotare i suoi ricordi, muovendosi tra passato e presente, cercando di districarsi tra gli incubi dell’inconscio e gli inganni della memoria, tessendo pagina dopo pagina una storia di colpe taciute, di affetti negati e di ossessioni. E dalla voce forte, serena, a tratti sferzante della protagonista, emerge il ritratto folgorante di un’Africa in bilico tra arretratezza e modernità, di un’umanità in lotta per sconfiggere le miserie dell’anima.
«Un romanzo commovente sulla memoria e sul perdono, un inno appassionato alla forza della parola.»
The Observer
«Una struttura potente, che racconta vite innocenti distrutte da segreti di famiglia, gelosie, pregiudizi.»
The Guardian
«Una scrittrice che conquista cuore e mente.»
Financial Times
«Un mistery seducente.»
Publishers Weekly
PAULA HAWKINS, autrice di La ragazza del treno
«Una magnifica scrittrice.»
J.M. COETZEE, Premio Nobel per la Letteratura
«La storia che mi hai chiesto di raccontarti non comincia con la penosa mostruosità della morte di Lloyd. Comincia il lontano giorno d’agosto in cui io avevo nove anni, il sole mi scottava il viso pieno di bolle e mio padre e mia madre mi vendettero a un estraneo.»
In un Paese come lo Zimbabwe, segnato dalla superstizione, sembra che per Memory non ci sia possibilità di salvezza. Cresciuta in una famiglia povera nei sobborghi di Harare, Memory fin da bambina è emarginata dai compagni e tenuta a distanza dalla sua stessa madre, perché è «nera ma non nera, bianca ma non bianca», affetta da un’anomalia – la condizione di albina – che molti considerano una maledizione. A nove anni la sua vita cambia completamente, quando senza spiegazioni i genitori la affidano a Lloyd Hendricks, un uomo colto, sensibile ed eccentrico, discendente di una ricca famiglia di coloni inglesi. Memory cresce sotto la sua tutela e scopre così un mondo che le era precluso: il lusso, l’agiatezza, ma soprattutto i libri e lo studio. Per quell’uomo Memory dovrebbe provare solo riconoscenza: perché allora si trova rinchiusa nel braccio della morte, accusata di averlo ucciso? Perché non manifesta alcun rimorso? Come sono andate le cose in realtà? Resta una sola speranza per lei, un ultimo appello: dietro suggerimento del suo avvocato, la ragazza inizia ad annotare i suoi ricordi, muovendosi tra passato e presente, cercando di districarsi tra gli incubi dell’inconscio e gli inganni della memoria, tessendo pagina dopo pagina una storia di colpe taciute, di affetti negati e di ossessioni. E dalla voce forte, serena, a tratti sferzante della protagonista, emerge il ritratto folgorante di un’Africa in bilico tra arretratezza e modernità, di un’umanità in lotta per sconfiggere le miserie dell’anima.
«Un romanzo commovente sulla memoria e sul perdono, un inno appassionato alla forza della parola.»
The Observer
«Una struttura potente, che racconta vite innocenti distrutte da segreti di famiglia, gelosie, pregiudizi.»
The Guardian
«Una scrittrice che conquista cuore e mente.»
Financial Times
«Un mistery seducente.»
Publishers Weekly
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