Vai Razzo, veloce e feroce! (Iride)

“Io sono un uomo di sport. Non faccio un mestiere che possa permettermi di salvare la vita a una persona; che so, il medico, l’infermiere, il cooperante, il vigile del fuoco o chi sa cos’altro. Sono uno sportivo, mi nutro di emozioni in questa mia avventura lunga come tutta la mia vita e queste emozioni cerco di condividerle con coloro che mi seguono. Non so se le emozioni sportive possano aiutare a vivere meglio in questo momento di crisi economica, sociale e civile. In questo momento in cui il mondo sembra in fiamme. Però io ci provo, provo a seminare in giro cose di cui ricordarsi con piacere, consapevole che senza emozioni la vita è priva del suo sale, un po’ come una pista che si sfalda”.
Questa è la storia di un ragazzo emiliano che a quattro anni già andava come un razzo sugli sci e aveva deciso che avrebbe conquistato il mondo. Giuliano Razzoli, Campione Olimpico di slalom speciale, è uno dei più grandi sciatori Azzurri di sempre, uno degli unici tre Nazionali italiani (con Piero Gros e Alberto Tomba) ad aver vinto la medaglia più preziosa ai Giochi olimpici (Vancouver 2010) nella sua specialità. Per la prima volta racconta di sé, del suo sport, dei sacrifici enormi fatti per arrivare in vetta e della sua famiglia, la sua vera forza.
“Sono stato il primo emiliano ad aver vinto nello sci tutto quello che c’era da vincere… ma ecco che, quando la poesia sembrava finita in seguito al mio ritiro dall’attività agonistica, arrivano le Olimpiadi invernali di Vancouver e tutti alla tv, nella seconda manche, possono apprezzare lo slalom speciale d’oro di un altro emiliano: Giuliano Razzoli. Un altro ‘cittadino’ ha scritto la storia di questo sport”. (Alberto Tomba)
“In questo libro che ha il pregio di non aprire polemiche con chi non può rispondere e che ha il buongusto di evitare retroscena di basso profilo a luci rosse, inventati giusto per fare cassetta (ormai una costante), la presenza della famiglia è una sorta di denominatore comune, lo noterete, a tutti gli avvenimenti. È bellissimo, nella sua immensa semplicità, leggere che per Giuliano il ricordo più forte della vittoria olimpica è la faccia felice del padre. Una famiglia sempre presente con i suoi valori anche un po’ retrò della provincia italiana che sembrano spariti ma che ancora, se li vuoi cercare, esistono eccome”. (Davide Labate)
“Per lo sci e per lo sport in generale sono straordinariamente preziose persone come Giuliano Razzoli”. (Marcello Marchi)

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