Il ministero della suprema felicità

«Due decenni dopo il celebrato Dio delle piccolo cose, il secondo romanzo di Arundhati Roy, ambizioso e originale, fonde brutalità e tenerezza, risonanza mitica e materia da prima pagina di giornale.»
PUBLISHERS WEEKLY

«Il libro più atteso dell’anno è la seconda opera di narrativa che la scrittrice Arundhati Roy ha finalmente sfornato a vent’anni da quel “Dio delle piccole cose” che la rese celebre. Molto atteso anche dai librai, per i quali sarà il superbestseller dell’estate.»
L'ESPRESSO

«Il 2017 segna l'atteso ritorno di una delle scrittrici indiane più amate.»
IL SOLE 24 ORE

«Arundhati Roy crea un mondo in cui i personaggi varcano confini di etnia, religione e genere per trovare, davvero, quella suprema felicità di cui parla il titolo del romanzo.»
KIRKUS REVIEWS

VENT’ANNI DOPO IL DIO DELLE PICCOLE COSE
IL NUOVO ROMANZO DI ARUNDHATI ROY

Il ministero della suprema felicità ci accompagna in un lungo viaggio nel vasto mondo dell’India: dagli angusti quartieri della vecchia Delhi agli scintillanti centri commerciali della nuova metropoli, fino alle valli e alle cime innevate del Kashmir dove la guerra è pace, la pace è guerra e occasionalmente viene dichiarato lo «stato di normalità».
Anjum, nuova incarnazione di Aftab, srotola un consunto tappeto persiano nel cimitero cittadino che ha eletto a propria dimora. Una bambina appare all’improvviso su un marciapiede, poco dopo mezzanotte, in una culla di rifiuti. L’enigmatica S. Tilottama è una presenza forte ma è anche un’assenza amara nelle vite dei tre uomini che l’hanno amata: tra loro Musa, il cui destino è indissolubilmente intrecciato al suo.
Dolente storia di sentimenti e insieme vibrante protesta, Il ministero della suprema felicità si snoda tra sussurri e grida, tra lacrime e sorrisi. I suoi eroi, spezzati dalla realtà in cui vivono, si salvano grazie a una cura fatta di gesti d’amore e di speranza. Ed è per questa ragione che, malgrado la loro fragilità, non si arrendono. Questa storia profondamente umana reinventa ciò che un romanzo può fare e può essere, e riafferma ad ogni pagina le doti narrative di Arundhati Roy.

Arundhati Roy è l’autrice del romanzo Il dio delle piccole cose, che ha vinto nel 1997 il Booker Prize ed è stato tradotto in 40 lingue. Da allora ha scritto libri di non fiction: La fine delle illusioni, Guerra è pace, Guida all’impero per la gente comune, L’impero e il vuoto, La strana storia dell’assalto al parlamento indiano, Quando arrivano le cavallette, In marcia con i ribelli, I fantasmi del capitale e Cose che si possono e non si possono dire (con John Cusack). Vive a New Delhi. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Guanda.

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Mangialibri

Il ministero della suprema felicitàMangialibri

Anjum siede in silenzio all’ombra di un albero nel cimitero in cui vive. Sono mesi che si è trasferita lì. Ormai non bada più agli insulti dei passanti, allo scherno dei bimbi che le tirano i sassi. Resta lì. Non ha più voglia di tornare a vivere nel mondo. Le basta scambiare qualche parola con l’Imam Sahib che, a volte, si ferma a discutere con lei. Parlano di massimi Leggi tutta la recensione

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Il dio delle piccole cose

Il dio delle piccole cose 1 di Arundhati Roy Guanda

MAN BOOKER PRIZE 1997 « Un libro memorabile... ha la forza della verità dei sentimenti. » D di Repubblica su Il dio delle piccole cose « Sembra un torrente in piena, frutto della necessità naturale di raccontare. » Il Sole 24 Ore su Il dio delle piccole cose « Una straordinaria chiarezza di visione, una voce originale, una storia brillantemente costruita e magistralmente raccontata...