Esuli a Lucca: I profughi istriani, fiumani e dalmati 1947-56 (Storie e comunità Vol. 3)

La biografia, il vissuto personale e le memorie familiari rappresentano spesso la scintilla iniziale della ricerca storica. Si parte da un io, da un noi, dall’ambito privato, e si cercano risposte nel passato, facendo appiglio alla memoria, alla storia, intesa come insieme di fatti ma anche come disciplina, dotata di metodo. Questo percorso a ritroso emerge in modo chiaro e forte dal lavoro di Armando Sestani, figlio e nipote di profughi giuliani che, da Pola e attraverso Taranto, hanno poi trovato a Lucca la meta finale del loro esodo, pubblicato in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Lucca.
La storia, il dolore, la lacerazione, le perdite (del paese, degli amici, dei profumi, dei paesaggi, di tutto ciò che insomma è “casa”) della famiglia Sestani, nelle sue varie diramazioni e intrecci parentali, ha rappresentato il terreno su cui l’autore ha avviato una solida ricerca storica che lo ha portato a ricostruire in modo minuzioso la storia degli esuli che, dopo il 1947, arrivarono a Lucca e fecero i conti con l’esperienza della vita in comune e con le difficoltà della inclusione sociale.
Una ricerca documentata di numeri e date, ma anche un racconto evocativo di esistenze segnate e di incontri, che restituisce alla stessa comunità lucchese una parte della sua storia recente più profonda. Un altro passo verso il superamento di quella sorta di “amnestia” che ha accomunato per decenni un po’ tutto il paese nella dimenticanza e nella mancanza di attenzione ed empatia verso la storia e il dramma degli italiani esuli dall’Istria e dalla Dalmazia. Vuoto di memoria collettiva che è stato pian piano colmato, anche grazie all’istituzione del Giorno del Ricordo.

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