Al Cospetto della Bruna Signora
- Autore
- Gabriele Sardo
- Pubblicazione
- 26/08/2017
- Categorie
A sessant’anni un uomo non è vecchio, ma è quella l’età in cui capisce che da tempo ha cessato di essere giovane e che giovane non sarà mai più. Come ombra che si allunga nel meriggio il pensiero della fine si insinua in lui mutando subdolamente il tono delle sue riflessioni. Quel pensiero è la Bruna Signora che dà il titolo a questa raccolta di versi. Qualcuno dirà: niente di nuovo, sappiamo tutti di dover morire, è un tema eterno e per la verità anche poco originale. Può darsi, ma il tema è sempre attuale, finché non mancheranno candidati alla propria estinzione biologica. Il punto è: visto che da oggi la Bruna Signora è entrata nella mia vita, non è tanto con la morte che si ha a che fare, ma piuttosto con una esistenza a tempo. Quanto tempo? E quanto vale il tempo che ci rimane? E quale senso dare alla ridda di immagini e di ricordi che è la nostra vita e che si affolla in noi, come naufraghi attorno al naviglio che affonda, proprio in vista della fine?
La tentazione è grande di dare un senso a questa farragine di memorie, anzi di identificarci con i brandelli di memoria che ci portiamo dentro – perché improvvisamente ci rendiamo conto che, finita la nostra capacità di ricordare, moriremo veramente. L’autore non offre salvacondotti per l’eternità, non butta a mare salvagenti in cui non crede. Crede piuttosto che di salvagenti non vi sia in realtà bisogno se la fine è solo la fine di un sogno, di gioia o più spesso di sofferenza, ma comunque di consistenza onirica e nulla più. In ogni caso è un’avventura più grande di ciascuno di noi benché nascita e morte siano indubbiamente nostre. L’esito di questa povera, misteriosa odissea che forse neppure ci appartiene, conclude l'autore, non deve angosciarci: perché comunque quell'esito “è giusto, è finalmente giusto”.
L'autore di questa raccolta ha esercitato per oltre 40 anni la professione di diplomatico. Ha vissuto nella Repubblica Federale Tedesca (Monaco di Baviera), in Argentina (Buenos Aires), in Messico (Città del Messico), negli Stati Uniti d'America (Washington DC). E' stato Rappresentante Permanente (Ambasciatore) presso l'UNESCO a Parigi e Ambasciatore a Ottawa, Canada. Ha insegnato per vari anni relazioni internazionali presso la School of Government della LUISS a Roma. Vive attualmente a Torino.
La tentazione è grande di dare un senso a questa farragine di memorie, anzi di identificarci con i brandelli di memoria che ci portiamo dentro – perché improvvisamente ci rendiamo conto che, finita la nostra capacità di ricordare, moriremo veramente. L’autore non offre salvacondotti per l’eternità, non butta a mare salvagenti in cui non crede. Crede piuttosto che di salvagenti non vi sia in realtà bisogno se la fine è solo la fine di un sogno, di gioia o più spesso di sofferenza, ma comunque di consistenza onirica e nulla più. In ogni caso è un’avventura più grande di ciascuno di noi benché nascita e morte siano indubbiamente nostre. L’esito di questa povera, misteriosa odissea che forse neppure ci appartiene, conclude l'autore, non deve angosciarci: perché comunque quell'esito “è giusto, è finalmente giusto”.
L'autore di questa raccolta ha esercitato per oltre 40 anni la professione di diplomatico. Ha vissuto nella Repubblica Federale Tedesca (Monaco di Baviera), in Argentina (Buenos Aires), in Messico (Città del Messico), negli Stati Uniti d'America (Washington DC). E' stato Rappresentante Permanente (Ambasciatore) presso l'UNESCO a Parigi e Ambasciatore a Ottawa, Canada. Ha insegnato per vari anni relazioni internazionali presso la School of Government della LUISS a Roma. Vive attualmente a Torino.
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