Woody Allen dall'inizio alla fine: Un anno sul set con un grande regista
Nel 1968, i manager di Woody Allen, Jack Rollins e Charles Joffe vengono ricevuti negli studios della Palomar Pictures a Los Angeles. Nonostante Allen sia solo un giovane autore tv e uno stand-up comedian, i produttori sembrano determinati a raggiungere un accordo per la realizzazione del suo primo film ma, quando chiedono dettagli sulla trama, il piano di lavorazione o il cast, la risposta di Joffe è sorprendente: «Mettete due milioni di dollari in un sacchetto di carta, dateci il sacchetto, andate via, e noi vi porteremo un film». Palomar accetta l’accordo e mesi dopo Prendi i soldi e scappa esce in sala; i giornali lo recensiscono entusiasti e in molti si accorgono del talento di questo giovane cineasta.
Il processo creativo di Allen non permette intromissioni; lo sviluppo delle sue idee è strettamente legato a un metodo che è andato perfezionandosi film dopo film, calibrato al millimetro per permettergli di realizzare un’opera all’anno, sua personale forma di autopsicoanalisi. Una macchina perfetta, fatta di collaboratori fidati e consiglieri devoti, che Eric Lax, grande amico e biografo ufficiale di Allen, ha avuto la fortuna di seguire fin dal 1971.
Grazie al privilegio di una prospettiva unica, Lax ci conduce all’interno di questo processo, ripercorrendo, dall’inizio alla fine, lo sviluppo e la realizzazione del film Irrational Man: i primi appunti di trama scarabocchiati su un’agenda mentre è sdraiato sul letto nella sua casa di Manhattan, la ricerca dei finanziamenti, la meticolosa preparazione delle scene, le discussioni con il direttore della fotografia, le scelte di montaggio e colonna sonora, tutto, fino alla prima proiezione al festival di Cannes. Come nessuno aveva mai fatto prima, Lax raccoglie le indiscrezioni dei suoi assistenti, gli aneddoti degli attori o della troupe, registra il nervosismo sul set o l’euforia dell’ultimo ciak, e, durante le pause tra le riprese, ascolta Allen parlare a ruota libera di cinema e vita privata, dei registi che ama e di quelli che detesta…
Scavando in profondità nella personalità di uno dei più grandi autori del nostro tempo, Woody Allen dall’inizio alla fine delizierà non soltanto i fanatici del cinema e i fan del regista, ma anche tutti coloro che si lasciano incantare dalla magia del grande schermo.
Il processo creativo di Allen non permette intromissioni; lo sviluppo delle sue idee è strettamente legato a un metodo che è andato perfezionandosi film dopo film, calibrato al millimetro per permettergli di realizzare un’opera all’anno, sua personale forma di autopsicoanalisi. Una macchina perfetta, fatta di collaboratori fidati e consiglieri devoti, che Eric Lax, grande amico e biografo ufficiale di Allen, ha avuto la fortuna di seguire fin dal 1971.
Grazie al privilegio di una prospettiva unica, Lax ci conduce all’interno di questo processo, ripercorrendo, dall’inizio alla fine, lo sviluppo e la realizzazione del film Irrational Man: i primi appunti di trama scarabocchiati su un’agenda mentre è sdraiato sul letto nella sua casa di Manhattan, la ricerca dei finanziamenti, la meticolosa preparazione delle scene, le discussioni con il direttore della fotografia, le scelte di montaggio e colonna sonora, tutto, fino alla prima proiezione al festival di Cannes. Come nessuno aveva mai fatto prima, Lax raccoglie le indiscrezioni dei suoi assistenti, gli aneddoti degli attori o della troupe, registra il nervosismo sul set o l’euforia dell’ultimo ciak, e, durante le pause tra le riprese, ascolta Allen parlare a ruota libera di cinema e vita privata, dei registi che ama e di quelli che detesta…
Scavando in profondità nella personalità di uno dei più grandi autori del nostro tempo, Woody Allen dall’inizio alla fine delizierà non soltanto i fanatici del cinema e i fan del regista, ma anche tutti coloro che si lasciano incantare dalla magia del grande schermo.
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