Come stelle nel cielo: In viaggio tra i Lager (Le nostre guerre)
- Autore
- Silvia Pascale
- Editore
- CIESSE Edizioni
- Pubblicazione
- 17/09/2017
- Categorie
Alfredo Zaros è una stella nella galassia degli Internati Militari Italiani.
Militare del 55° Reggimento “Marche”, partito da Treviso per la Croazia, dopo l’8 settembre 1943 cominciò l’odissea della deportazione, un destino comune a più di 650.000 militari italiani che in quel momento erano dislocati al fronte.
Una Resistenza diversa, che aspetta ancora di essere conosciuta e insegnata e non deve più essere una storia marginale, ma deve essere trasmessa come una battaglia per l’identità e la libertà. Alfredo pagò il suo “no” con la deportazione nel Terzo Reich e circa venti mesi di prigionia e lavoro coatto nei Lager nazisti, con la qualifica di Internato Militare Italiano, voluta da Hitler per non riconoscere le garanzie della Convenzione di Ginevra.
É una vicenda individuale che ripropone in maniera drammatica la scelta difficile e sofferta degli IMI: la loro fu una scelta di Resistenza non armata, uno dei molteplici aspetti di opposizione al nazifascismo che non ha avuto adeguata valorizzazione.
Nonostante abbia coinvolto un numero altissimo di famiglie italiane, è rimasta confinata per lo più nelle memorie personali.
=== Biografia Autrice ===
Silvia Pascale vive a Treviso, è docente e studiosa di storia.
Dopo la specializzazione in Storia Romana e molteplici lavori di ricerca in questo ambito, si è dedicata all’applicazione della metodologia della ricerca in ambito scolastico. Per la didattica innovativa storica e le tematiche legate soprattutto ai Diritti Umani ha vinto diversi premi nazionali.
Ha collaborato con il DiPast (Centro Internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio) dell’Università di Bologna.
Dal 2011 si occupa di storia moderna, in particolare delle questioni legate al genocidio armeno, ai campi di concentramento e alla vicenda degli Internati Militari Italiani (IMI), soprattutto dopo la scoperta di legami familiari con quelle vicende storiche. Collabora con l’ANRP, di cui è fiduciaria, e con l’ANEI.
Con Barbara Conte gestisce su Facebook un gruppo chiuso che conta più di mille persone per condivisione, ricerca e scambio di documentazione sugli IMI.
Militare del 55° Reggimento “Marche”, partito da Treviso per la Croazia, dopo l’8 settembre 1943 cominciò l’odissea della deportazione, un destino comune a più di 650.000 militari italiani che in quel momento erano dislocati al fronte.
Una Resistenza diversa, che aspetta ancora di essere conosciuta e insegnata e non deve più essere una storia marginale, ma deve essere trasmessa come una battaglia per l’identità e la libertà. Alfredo pagò il suo “no” con la deportazione nel Terzo Reich e circa venti mesi di prigionia e lavoro coatto nei Lager nazisti, con la qualifica di Internato Militare Italiano, voluta da Hitler per non riconoscere le garanzie della Convenzione di Ginevra.
É una vicenda individuale che ripropone in maniera drammatica la scelta difficile e sofferta degli IMI: la loro fu una scelta di Resistenza non armata, uno dei molteplici aspetti di opposizione al nazifascismo che non ha avuto adeguata valorizzazione.
Nonostante abbia coinvolto un numero altissimo di famiglie italiane, è rimasta confinata per lo più nelle memorie personali.
=== Biografia Autrice ===
Silvia Pascale vive a Treviso, è docente e studiosa di storia.
Dopo la specializzazione in Storia Romana e molteplici lavori di ricerca in questo ambito, si è dedicata all’applicazione della metodologia della ricerca in ambito scolastico. Per la didattica innovativa storica e le tematiche legate soprattutto ai Diritti Umani ha vinto diversi premi nazionali.
Ha collaborato con il DiPast (Centro Internazionale di Didattica della Storia e del Patrimonio) dell’Università di Bologna.
Dal 2011 si occupa di storia moderna, in particolare delle questioni legate al genocidio armeno, ai campi di concentramento e alla vicenda degli Internati Militari Italiani (IMI), soprattutto dopo la scoperta di legami familiari con quelle vicende storiche. Collabora con l’ANRP, di cui è fiduciaria, e con l’ANEI.
Con Barbara Conte gestisce su Facebook un gruppo chiuso che conta più di mille persone per condivisione, ricerca e scambio di documentazione sugli IMI.
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