La Sacerdotessa della Luna d'Argento (Colui che Dimora nelle Tenebre Vol. 3)
- Autore
- Matteo Missiroli
- Pubblicazione
- 22/09/2017
- Categorie
E' l’equinozio d’autunno, periodo nel quale il sole si immerge nell’oceano cosmico e le luci si riducono sempre più.
Era il periodo dedicato a Mithra, intermediario tra gli Dei e gli uomini in un momento dell’anno intermedio, come intermedio è l’equinozio stesso. Mithra era raffigurato come portatore di due fiaccole, una sollevata (simboleggiava l’equinozio di primavera) e una abbassata (come le luci che scemano durante l’equinozio d’autunno). In seguito, Mithra divenne l’arcangelo Michele.
Era il periodo che segnava la fine del raccolto e, nel mito, Ade catturò Persefone, figlia di Demetra (Dea del grano). Demetra, per cercarla, rifiutò di far fiorire la terra. Gli altri Dei fecero spuntare alcuni papaveri che la fecero addormentare mentre liberavano Persefone. In realtà, essa era stata concessa consenzientemente da Zeus al fratello Ade che ne era innamorato. Persefone rimase comunque legata alla dimensione degli inferi, tanto da divenirne poi regina.
Così come il sole discende nell’acqua, Persefone discese negli inferi per ritornare sulla terra in primavera con la rigenerazione della natura.
Un tempo era festeggiata con bevande, cibo e una sorta di dolce malinconia poiché in quel momento era morto anche il Dio del grano insieme al Dio Sole che si immergeva negli inferi celesti e si addormentava nel grembo della Dea madre per ritornare con il solstizio d’inverno... un po’ come il nostro eroe insomma! E da qui riparte la sua avventura.
Egli infatti è Perduto! Perduto in una terra inesplorata e nei misteri che albergano nelle sue profondità e deve immergersi in essi per affiorare nuovamente alla vita.
Un antico nemico si è ormai completamente risvegliato e si oppone tenacemente alla missione intrapresa, con neri fili di ferro cerca di intrecciare a proprio piacimento la delicata Trama del Continuum e si intravede così l’inquietante figura di un fosco burattinaio di vite.
Vagando lungo il baratro, in una pericolosa sfida sullo stretto ponte fra la vita e la morte, in precario equilibrio, come un funambolo sospeso nel vuoto, il protagonista dovrà muoversi leggero per non calpestare i sogni che sembrano comporre l’ambiente circostante in cui si trova ed evitare la propria caduta e la rovina di coloro che ama.
Lungo un cammino inaspettato, vagando nel baratro dell’animo umano, tra desolazione e speranza, solo aiuti insperati potranno salvarlo. Mentre il percorso sembra non avere tregua e il coraggio si consuma rapidamente, sarà il cuore l’ago della bilancia nelle scelte da affrontare mentre, sempre più insidioso, agisce il male nelle profondità.
Un urlo di guerra si alza fino al cielo e si svela il volto, e il segreto dolore, della misteriosa Sacerdotessa della Luna d’Argento. Un remoto passato si rivela agli occhi del protagonista davanti a un’antica creatura; ora non può più attendere, deve portare a compimento la propria missione contro un nemico implacabile.
Era il periodo dedicato a Mithra, intermediario tra gli Dei e gli uomini in un momento dell’anno intermedio, come intermedio è l’equinozio stesso. Mithra era raffigurato come portatore di due fiaccole, una sollevata (simboleggiava l’equinozio di primavera) e una abbassata (come le luci che scemano durante l’equinozio d’autunno). In seguito, Mithra divenne l’arcangelo Michele.
Era il periodo che segnava la fine del raccolto e, nel mito, Ade catturò Persefone, figlia di Demetra (Dea del grano). Demetra, per cercarla, rifiutò di far fiorire la terra. Gli altri Dei fecero spuntare alcuni papaveri che la fecero addormentare mentre liberavano Persefone. In realtà, essa era stata concessa consenzientemente da Zeus al fratello Ade che ne era innamorato. Persefone rimase comunque legata alla dimensione degli inferi, tanto da divenirne poi regina.
Così come il sole discende nell’acqua, Persefone discese negli inferi per ritornare sulla terra in primavera con la rigenerazione della natura.
Un tempo era festeggiata con bevande, cibo e una sorta di dolce malinconia poiché in quel momento era morto anche il Dio del grano insieme al Dio Sole che si immergeva negli inferi celesti e si addormentava nel grembo della Dea madre per ritornare con il solstizio d’inverno... un po’ come il nostro eroe insomma! E da qui riparte la sua avventura.
Egli infatti è Perduto! Perduto in una terra inesplorata e nei misteri che albergano nelle sue profondità e deve immergersi in essi per affiorare nuovamente alla vita.
Un antico nemico si è ormai completamente risvegliato e si oppone tenacemente alla missione intrapresa, con neri fili di ferro cerca di intrecciare a proprio piacimento la delicata Trama del Continuum e si intravede così l’inquietante figura di un fosco burattinaio di vite.
Vagando lungo il baratro, in una pericolosa sfida sullo stretto ponte fra la vita e la morte, in precario equilibrio, come un funambolo sospeso nel vuoto, il protagonista dovrà muoversi leggero per non calpestare i sogni che sembrano comporre l’ambiente circostante in cui si trova ed evitare la propria caduta e la rovina di coloro che ama.
Lungo un cammino inaspettato, vagando nel baratro dell’animo umano, tra desolazione e speranza, solo aiuti insperati potranno salvarlo. Mentre il percorso sembra non avere tregua e il coraggio si consuma rapidamente, sarà il cuore l’ago della bilancia nelle scelte da affrontare mentre, sempre più insidioso, agisce il male nelle profondità.
Un urlo di guerra si alza fino al cielo e si svela il volto, e il segreto dolore, della misteriosa Sacerdotessa della Luna d’Argento. Un remoto passato si rivela agli occhi del protagonista davanti a un’antica creatura; ora non può più attendere, deve portare a compimento la propria missione contro un nemico implacabile.
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