Fantasmi per il commissario Novaretti: 1936: Un'indagine da incubo nell'Oltrepò fascista

Baldovino, maggio 1936: pochi giorni dopo che Benito Mussolini ha proclamato “l’Impero”, il commissario capo Rocco Novaretti viene trasferito in una città della provincia lombarda, dopo un anno di lavoro alla questura di Milano. Non si tratta del classico poliziotto: per otto, lunghi anni, è stato il miglior sicario dell’OVRA fascista. Uomo duro e violento, ma anche molto intelligente ed introverso, ha un passato difficile e tormentato. Dopo un’ultima missione a Genova, ha chiesto e ottenuto di rientrare nei ranghi della polizia tradizionale, portando con sé segreti pericolosi ed inconfessabili. Durante il primo giorno di servizio nella nuova sede, si imbatte subito in una complicata inchiesta: le morti di due ex commilitoni della Prima Guerra Mondiale, avvenute a poche ore di distanza l’una dall’altra. L’indagine è complessa e delicata, collegata ad oscure vicende riguardanti la battaglia di Vittorio Veneto. In quello che sembra un vero e proprio girone infernale, il commissario dovrà riuscire a ricongiungere i pezzi di un diabolico disegno. Mentre i fantasmi del suo passato si fanno sempre più vicini.

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Baldovino, febbraio 1939. Il cadavere di un giovane bibliotecario, Alberto Lorenzi, viene ritrovato nelle fredde acque del fiume Gioiosa. Il ragazzo è stato selvaggiamente picchiato e lanciato oltre il ponte, assieme ai suoi oggetti personali. Il commissario capo Rocco Novaretti, ex sicario dell’OVRA fascista redento con moglie e figlia a carico, dirige le indagini. Il Lorenzi era un tipo calmo...