Spunti e spuntini letterari: Alla ricerca del cibo nella letteratura d'ogni tempo (Cibo. Sapere & sapori Vol. 3)
- Autore
- Rita Rutigliano
- Editore
- Rita Rutigliano
- Pubblicazione
- 17/05/2018
- Categorie
In un gran numero di pagine, frutto d’una vera e propria scorribanda in un mare di libri, "Spunti e spuntini letterari" raduna quasi 500 autori e 650 testi da cui sono state selezionate poco meno di 1400 citazioni che rinviano alla lettura in extenso dell’opera originale. A cavallo fra “classici” e moderni o contemporanei, il volume è diviso in tre capitoli: il primo si estende grosso modo dall’antichità fino a tutto il Settecento, il secondo annovera opere nate negli ultimi due secoli del secondo millennio e il terzo accoglie citazioni da autori/libri letti in edizioni italiane pubblicate nel periodo 2000-2017.
Il lavoro mira a raggiungere almeno un obiettivo: essere rappresentativo della varietà d’accenti e di toni che “condiscono” la scrittura. Per questo, copre una casistica d’un certo respiro (schematizzando, dalla fame all’abbondanza); esemplifica generi letterari differenti (dal romanzo alla poesia passando attraverso testi sacri, pièce teatrali, diari etc); si muove, infine, fra opere di diverse epoche (dall’antichità classica ai giorni nostri).
Alla base della ricerca c’è la radicata convinzione che il piacere del palato possa, e debba, andar di pari passo con quello della buona lettura. Ripassando la storia della letteratura con la lente del gastronomo, come è stato fatto attraverso queste pagine, il lettore curioso scoprirà che da sempre la scrittura è invasa dal cibo. Scoprirà, d’altra parte, che da sempre gli scrittori utilizzano il cibo e il mangiare anche per parlar d’altro. Le descrizioni dei rituali alimentari (e persino del digiuno) possono diventare invenzione, gioco, poesia, religione, storia, barometro delle esperienze personali e collettive, metafora sociale e politica. In una parola: cultura.
Il florilegio mette dunque in fila una miriade di riferimenti eno-gastronomici, inanellando una lunga teoria di brani letterari d’ogni tempo e paese. Senza eccezione alcuna, scrive l'autrice nell’introduzione, i frammenti proposti contengono «parole capaci di indurre alla riflessione o al sorriso. O d’insegnarci qualcosa. O di suscitare la commozione. O di sedurre. Oppure ancora, più semplicemente, di far passare l’appetito o di far venire l’acquolina in bocca». Sicuramente circoscritta ed arbitraria, essendo soltanto uno fra i tanti itinerari possibili, in ogni modo l'opera rivolge al lettore un chiaro invito a «mangiare con gli occhi e con la mente»: a mollare gli ormeggi, e a partire per uno stupefacente viaggio alimentare che segue tragitti di carta invece di arrestarsi alla tavola.
Sempre in tema di cibo, questo libro segue - nella stessa collana - altri due titoli della stessa autrice (entrambi in vendita come ebook Amazon/Kindle).
DALLA PREFAZIONE DI LICIA GRANELLO, food editor della Repubblica e docente universitaria di Comunicazione e Cultura Enogastronomica.
"Una citazione dopo l’altra, in questo libro troverete oltre mille contaminazioni tra cibo e letteratura: le poesie più ispirate, i romanzi più famosi, i saggi più alti affratellati da una manciata di parole irrimediabilmente legate a questo o quell’alimento, riferimento indispensabile nella costruzione letteraria voluta dall’autore. Un libro da mangiare con gli occhi, o da leggere a bocca aperta. Buon appetito letterario!".
Il lavoro mira a raggiungere almeno un obiettivo: essere rappresentativo della varietà d’accenti e di toni che “condiscono” la scrittura. Per questo, copre una casistica d’un certo respiro (schematizzando, dalla fame all’abbondanza); esemplifica generi letterari differenti (dal romanzo alla poesia passando attraverso testi sacri, pièce teatrali, diari etc); si muove, infine, fra opere di diverse epoche (dall’antichità classica ai giorni nostri).
Alla base della ricerca c’è la radicata convinzione che il piacere del palato possa, e debba, andar di pari passo con quello della buona lettura. Ripassando la storia della letteratura con la lente del gastronomo, come è stato fatto attraverso queste pagine, il lettore curioso scoprirà che da sempre la scrittura è invasa dal cibo. Scoprirà, d’altra parte, che da sempre gli scrittori utilizzano il cibo e il mangiare anche per parlar d’altro. Le descrizioni dei rituali alimentari (e persino del digiuno) possono diventare invenzione, gioco, poesia, religione, storia, barometro delle esperienze personali e collettive, metafora sociale e politica. In una parola: cultura.
Il florilegio mette dunque in fila una miriade di riferimenti eno-gastronomici, inanellando una lunga teoria di brani letterari d’ogni tempo e paese. Senza eccezione alcuna, scrive l'autrice nell’introduzione, i frammenti proposti contengono «parole capaci di indurre alla riflessione o al sorriso. O d’insegnarci qualcosa. O di suscitare la commozione. O di sedurre. Oppure ancora, più semplicemente, di far passare l’appetito o di far venire l’acquolina in bocca». Sicuramente circoscritta ed arbitraria, essendo soltanto uno fra i tanti itinerari possibili, in ogni modo l'opera rivolge al lettore un chiaro invito a «mangiare con gli occhi e con la mente»: a mollare gli ormeggi, e a partire per uno stupefacente viaggio alimentare che segue tragitti di carta invece di arrestarsi alla tavola.
Sempre in tema di cibo, questo libro segue - nella stessa collana - altri due titoli della stessa autrice (entrambi in vendita come ebook Amazon/Kindle).
DALLA PREFAZIONE DI LICIA GRANELLO, food editor della Repubblica e docente universitaria di Comunicazione e Cultura Enogastronomica.
"Una citazione dopo l’altra, in questo libro troverete oltre mille contaminazioni tra cibo e letteratura: le poesie più ispirate, i romanzi più famosi, i saggi più alti affratellati da una manciata di parole irrimediabilmente legate a questo o quell’alimento, riferimento indispensabile nella costruzione letteraria voluta dall’autore. Un libro da mangiare con gli occhi, o da leggere a bocca aperta. Buon appetito letterario!".
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