Superpoteri di gente comune: Frammenti autobiografici
- Autore
- Collettivo SCAM
- Pubblicazione
- 20/05/2018
- Categorie
Questa raccolta, per sua natura frammentata, si compone di una buona parte dei testi scritti dai partecipanti ad un laboratorio autobiografico e di un diario di bordo che testimonia il loro sguardo sul percorso in fieri. Ogni incontro è ripercorso attraverso i dispositivi proposti e le scritture da essi scaturite.
Abbiamo cercato di raccontare la fatica e la bellezza dell’attraversamento della propria storia e di quella degli altri. Ne è nato un testo fatto di testi che dialogano, anche senza averlo deciso, come dialogano le nostre vite con quelle degli altri.
Leggendo queste pagine che somigliano ad un diario, si ha l’impressione che si annidino, nei frammenti sparsi che lo compongono, squarci di senso. Perché questa, in fondo, è la ricerca che ci anima, quella del senso, il senso che si mostra e si vela, come una modella stregata che cambia forma ogni volta che si tenta di definirla.
Insomma, la vita che scorre, che si dà, che accade, forse non basta a se stessa. Forse non è ancora vita finché la penna (o il pennello, la chitarra, la cinepresa, qualsivoglia strumento ci faccia gioco) non la riscrive. Solo raccontandola diventa esperienza, solo uscendo dalla naturalità della nostra esistenza e facendo di noi dei personaggi, la vita diventa storia di vita.
Abbiamo cercato di raccontare la fatica e la bellezza dell’attraversamento della propria storia e di quella degli altri. Ne è nato un testo fatto di testi che dialogano, anche senza averlo deciso, come dialogano le nostre vite con quelle degli altri.
Leggendo queste pagine che somigliano ad un diario, si ha l’impressione che si annidino, nei frammenti sparsi che lo compongono, squarci di senso. Perché questa, in fondo, è la ricerca che ci anima, quella del senso, il senso che si mostra e si vela, come una modella stregata che cambia forma ogni volta che si tenta di definirla.
Insomma, la vita che scorre, che si dà, che accade, forse non basta a se stessa. Forse non è ancora vita finché la penna (o il pennello, la chitarra, la cinepresa, qualsivoglia strumento ci faccia gioco) non la riscrive. Solo raccontandola diventa esperienza, solo uscendo dalla naturalità della nostra esistenza e facendo di noi dei personaggi, la vita diventa storia di vita.
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