A (quale?) regola d’arte: Contributi sulla frontiera tra inside e outside
- Autore
- Anna Maria Pecci
- Editore
- Prinp Editore
- Pubblicazione
- 23/12/2015
- Categorie
Arte contemporanea e arte outsider: quale dialogo tra “dentro” e “fuori”? Art brut, arte outsider, arte irregolare possono dirsi uguali, affini o differenti? Come si riconosce lo status di artista? L’arte crea legami?
Sono alcune delle domande che percorrono il volume sollecitando risposte multiformi che documentano l’arbitrarietà dei confini eretti nel/dal sistema dell’arte e la ricerca di nuove categorie interpretative a partire dagli interrogativi emersi nel progetto L’arte di fare la differenza. I contributi qui raccolti testimoniano infatti parte della riflessione scientifica sviluppata in occasione della Giornata Internazionale di Studi (Torino, 14 dicembre 2012) e del Convegno Internazionale (Torino, 26 maggio 2014) che conclusero rispettivamente la prima e la seconda edizione del progetto. Due eventi che, ponendosi in una relazione di continuità e di progressivo approfondimento teorico, hanno offerto l’opportunità di discutere alcuni nodi problematici di esperienze italiane con una attenzione rivolta agli scenari europei e internazionali.
Nella prima parte del volume vengono presentate teorie e pratiche che guardano, problematizzandole, alle categorie di Art Brut, arte outsider, arte irregolare da angolature e prospettive disciplinari che, nella loro diversità, privilegiano le aree di sconfinamento e contaminazione. La seconda parte riunisce lavori più eterogenei, per contenuti e per modalità di comunicazione e rappresentazione, che indagano le relazioni tra arte e antropologia e i differenti apporti che possono contribuire alla messa in valore dei patrimoni culturali, anche in chiave artistica.
Senza voler nutrire ambizioni o pretese di sistematicità rispetto ad una tematica complessa e in costante discussione, l’opera restituisce l’istantanea di un processo in divenire, riconoscendo nel potenziale creativo e trasformativo dei margini tra saperi e pratiche la capacità di ampliare la comprensione della relatività, fluidità e permeabilità del fare artistico.
Testi di: Fiorella Bassan, Rosa Boano, Simona Bodo, Anna Detheridge, Eva di Stefano, Gustavo Giacosa, Gianluigi Mangiapane, Teresa Maranzano, Silvia Mascheroni, Nicola Mazzeo, Anna Maria Pecci, Annalisa Pellino, Cesare Pietroiusti, Emma Rabino Massa, Anne-Françoise Rouche, Arnd Schneider, Tea Taramino, Beatrice Zanelli.
Con due videointerviste a Massimiliano Gioni e Christina Kreps.
Sono alcune delle domande che percorrono il volume sollecitando risposte multiformi che documentano l’arbitrarietà dei confini eretti nel/dal sistema dell’arte e la ricerca di nuove categorie interpretative a partire dagli interrogativi emersi nel progetto L’arte di fare la differenza. I contributi qui raccolti testimoniano infatti parte della riflessione scientifica sviluppata in occasione della Giornata Internazionale di Studi (Torino, 14 dicembre 2012) e del Convegno Internazionale (Torino, 26 maggio 2014) che conclusero rispettivamente la prima e la seconda edizione del progetto. Due eventi che, ponendosi in una relazione di continuità e di progressivo approfondimento teorico, hanno offerto l’opportunità di discutere alcuni nodi problematici di esperienze italiane con una attenzione rivolta agli scenari europei e internazionali.
Nella prima parte del volume vengono presentate teorie e pratiche che guardano, problematizzandole, alle categorie di Art Brut, arte outsider, arte irregolare da angolature e prospettive disciplinari che, nella loro diversità, privilegiano le aree di sconfinamento e contaminazione. La seconda parte riunisce lavori più eterogenei, per contenuti e per modalità di comunicazione e rappresentazione, che indagano le relazioni tra arte e antropologia e i differenti apporti che possono contribuire alla messa in valore dei patrimoni culturali, anche in chiave artistica.
Senza voler nutrire ambizioni o pretese di sistematicità rispetto ad una tematica complessa e in costante discussione, l’opera restituisce l’istantanea di un processo in divenire, riconoscendo nel potenziale creativo e trasformativo dei margini tra saperi e pratiche la capacità di ampliare la comprensione della relatività, fluidità e permeabilità del fare artistico.
Testi di: Fiorella Bassan, Rosa Boano, Simona Bodo, Anna Detheridge, Eva di Stefano, Gustavo Giacosa, Gianluigi Mangiapane, Teresa Maranzano, Silvia Mascheroni, Nicola Mazzeo, Anna Maria Pecci, Annalisa Pellino, Cesare Pietroiusti, Emma Rabino Massa, Anne-Françoise Rouche, Arnd Schneider, Tea Taramino, Beatrice Zanelli.
Con due videointerviste a Massimiliano Gioni e Christina Kreps.
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