Il sogno di Solomeo: La mia vita e la sfida del capitalismo umanistico

“Oggi so cosa significa modulare profitto e dono, so quanto vale riconoscere la bellezza del lavoro e produrre senza danno per niente e nessuno. La mia esperienza di vita mi ha insegnato il valore della custodia di quanto abbiamo ereditato. Ho capito che quanto ci arriva dal passato non è un peso, ma un paio d’ali che sostiene il futuro luminoso che ci aspetta.”

Nel 1978 Brunello Cucinelli ha cominciato a produrre la maglieria da donna in cashmere colorato che sarebbe diventata un simbolo della moda di lusso nel mondo. Ma l’azienda situata nel borgo medievale di Solomeo è molto di più. È il luogo di nascita di un progetto imprenditoriale che ha reso realtà un paradosso, combinando le leggi del mercato capitalista con quelle dell’etica. Il sogno di Cucinelli era costruire un ambiente di lavoro in cui “il profitto non comportasse un danno o un’offesa a persone o a cose, dove il bene comune fosse lo strumento di guida per compiere azioni prudenti e coraggiose, dove l’uomo fosse al centro del processo produttivo, perché solo in questo modo la dignità gli è restituita”.

Oggi Cucinelli ha deciso di raccontare questa sfida. E rivela il percorso straordinario che lo ha portato a concepire la preziosa cultura d’impresa della sua azienda.

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