Pianoterra

Storie, racconti visti dal marciapiede, dal basso di chi nei luoghi sta. Sono cartoline, brevi lettere, 26 racconti scritti come si fa quando si parte per davvero e si racconta una storia a qualcuno che si ama.

Con lo stesso titolo era già uscito un altro libro di Erri De Luca alla fine degli anni novanta. In quella edizione c’erano le storie dei suoi viaggi nella Bosnia in guerra, nel pieno della Guerra civile jugoslava, e i giorni da lui passati a Belgrado, per condividere “un po’ della sua insonnia”. In questo altro Pianoterra quelle storie non ci sono quasi più. Resta però identica la prospettiva di chi guarda. Perché questo libro è un “atto di residenza”: racconta luoghi, avventure, impressioni, uniti da un unico punto di vista, quello del “pianoterra”.

“Tra due esseri umani è infinito il grado di premure che possono offrirsi incontrandosi al pianoterra di un marciapiede”: cosa è la virilità, come cambia e cosa diventa. L’idea di patria. La pentola sul fuoco e nonna Emma e decine di altre storie di residenza.

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