Carlo I d’Austria e la pace sabotata: Ragioni e conseguenze del fallimento di pace nella Grande Guerra

L’ultimo imperatore d’Austria Carlo I fu un ricercatore di pace e un politico innovativo, sostenitore di un impero federalista: i tentativi da lui intrapresi durante la Prima Guerra Mondiale per ottenere una pace separata furono sabotati dall’intervento della massoneria, soprattutto francese, che voleva “repubblicanizzare” l’Europa eliminando le antiche monarchie, soprattutto quella cattolica degli Asburgo. Un progetto, questo, che vide particolarmente attiva la massoneria italiana, di cui facevano parte molti ministri, che influì sulle decisioni politiche e militari per far uscire l’Italia dallo stato di neutralità e farla alleare con la Francia. Al contrario, alcuni lungimiranti politici come il primo ministro inglese Lloyd George e il segretario di stato americano Lansing cercarono di evitarlo: l’impero austro-ungarico era ritenuto da questi ultimi l’unico contrappeso alla Germania e al militarismo prussiano, nonché la sola barriera che poteva contenere la penetrazione bolscevica in Europa. Se nella primavera del 1917 l’offerta di pace di Carlo I fosse stata accettata, la storia d’Europa sarebbe stata sicuramente diversa.

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