LE GRANDI FAMIGLIE ITALIANE DEL RINASCIMENTO: De ´Medici, Este, Gonzaga, Sforza, Bentivoglio, Malatesta....

Signorie e Principati si suole indicare con questa espressione il periodo della storia d'Italia compreso fra il declinare dei comuni e le guerre di predominio tra Francia e Spagna, cioè all'incirca tra la seconda metà del sec. XIII e il principio del XVI. Signorie e principati sono di fatto in quegli anni la tendenza generale, la creazione originale, l'istituzione caratteristica della politica italiana.

Come il comune, così la signoria, che ne deriva, è espressione tipica d'Italia, quale paese di cultura cittadina, e prospera in particolar modo nel settentrione e nel centro della penisola. I bacini del medio e del basso Po, dell'Adige, del Brenta, del Piave, dell'Arno e dell'alto Tevere, abbracciano il territorio di più potente vita comunale, e poi signorile; ai margini di esso, in regioni più largamente agricole, la feudalità prevale sul comune e si prepara a raccoglierne l'eredità: in Piemonte, dove intorno a Chieri e ad Asti si stringono Savoia, Saluzzo e Monferrato; nella Romagna meridionale e nella Marca d'Ancona, brulicanti di tiranni; nel ducato di Spoleto, nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia, in Sabina, nella Campagna e Marittima, cioè in tutta la catena delle terre della Chiesa, affacciate in qualche modo con Viterbo e Orvieto, più risolutamente con Perugia, alla politica e all'economia dei comuni toscani, poi digradanti verso sud e sud-est, intorno a Roma, in una regione pastorizia e rurale di piccole città, di terre, di castelli.

La politica interna della signoria e del principato risponde, com'è ovvio, alla loro intima natura, alle esigenze da cui sono stati creati. Il capoparte cittadino, il feudatario, il potentato forestiero, in tanto riescono a dare stabilità alla signoria di cui sono stati investiti, in quanto possono e sanno superare la vecchia politica partigiana, stabilire una superiore disciplina fra le parti, combattendo, ove sia il caso, gli stessi amici di ieri. Contro le resistenze costituzionali del comune e del popolo il signore tende a riassumere nella sua persona la somma dei poteri, lo stato.

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Salvatore Caputo

REGNO DEL PORTOGALLO: Dom Duarte Pio Duca di Braganza

REGNO DEL PORTOGALLO: Dom Duarte Pio Duca di Braganza di Salvatore Caputo

Il ramo costituzionale si estinse con la morte del re Manuele II nel 1932, il diritto moderno è passando la sua pretesa al trono portoghese al ramo Miguelista (membri cadetti della Casa di Sassonia-Coburgo e Gotha) presumibilmente lasciando il suo parente portoghese legittimo più vicino, suo cugino Miguelist per mezzo di Duarte Nuno, duca di Braganza. La pretesa nei confronti della Corona ...

THE SURVIVAL OF THE MEDIEVAL CAVALRY AND NOBILITY UNTIL TODAY: ENGLISH - ITALIANO - ESPAÑOL - PORTUGUÊS

THE SURVIVAL OF THE MEDIEVAL CAVALRY AND NOBILITY UNTIL TODAY: ENGLISH - ITALIANO - ESPAÑOL - PORTUGUÊS di Salvatore Caputo

As every son is the custodian of the intemerate name handed down to him by his father, so the Nobility is proud and jealous guardian of all its familiar traditions: of the name, of the titles, of the coats of arms, as of its spiritual privileges and all its glorious relics, symbol and lineage heritage. Nobody can deny that History was built around the exploits of our great ancestors, and that ...