Il cibo racconta Napoli: L’alimentazione dei napoletani attraverso i secoli fino ad oggi
- Autore
- Yvonne Carbonaro
- Editore
- Kairòs Edizioni
- Pubblicazione
- 27/07/2018
- Categorie
Il cibo racconta la storia e le leggende, gli usi, i costumi e i gusti di un popolo. Tra le cucine delle varie regioni italiane quella napoletana affonda le sue origini in radici antichissime come antichissima è la storia delle genti che hanno occupato questo luogo splendido, spesso e a lungo conteso. Si propone qui un compendio del percorso nei secoli dell’alimentazione a Napoli intesa come collegamento tra generazioni, così da ricostruire il filo di memorie e cultura che lega i vari momenti della civiltà del mangiare. Per la ricostruzione si è fatto riferimento sia ai manuali classici, sia ai testi letterari, incluse le canzoni napoletane e anche alle leggende tramandate nel tempo.
Ne è nato quasi un romanzo storico in cui protagonista è la città e dove i personaggi - re, principesse, cuochi, gastronomi e poeti, insieme alla popolazione - narrano, direttamente o indirettamente, di fastosi banchetti o poveri cibi che ancora oggi ritroviamo sulle nostre tavole. Pulci definì con disprezzo “mangiafoglie” i napoletani, con altrettanto disprezzo, chiamati “mangiamaccheroni”, ma alla fine pietanze tipiche napoletane come la pasta e la pizza sono diventate patrimonio della gastronomia italiana e internazionale e, insieme alle “foglie”, fondamenti della “dieta mediterranea”. È dunque legittimo rapportarsi all’orgoglio di appartenenza ad una civiltà talmente profonda, articolata e raffinata da aver generato, insieme a tante grandi forme di arte, anche quella d’una cucina di alta qualità.
Ne è nato quasi un romanzo storico in cui protagonista è la città e dove i personaggi - re, principesse, cuochi, gastronomi e poeti, insieme alla popolazione - narrano, direttamente o indirettamente, di fastosi banchetti o poveri cibi che ancora oggi ritroviamo sulle nostre tavole. Pulci definì con disprezzo “mangiafoglie” i napoletani, con altrettanto disprezzo, chiamati “mangiamaccheroni”, ma alla fine pietanze tipiche napoletane come la pasta e la pizza sono diventate patrimonio della gastronomia italiana e internazionale e, insieme alle “foglie”, fondamenti della “dieta mediterranea”. È dunque legittimo rapportarsi all’orgoglio di appartenenza ad una civiltà talmente profonda, articolata e raffinata da aver generato, insieme a tante grandi forme di arte, anche quella d’una cucina di alta qualità.
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