Libro Café
Lo Sconosciuto Crudele
Bloccando una catena al collare, tolse i polsi e le caviglie dal cavallo della sella, li chiuse di nuovo con un lucchetto e la tirò fuori dalla stanza. Barcollando, incespicando per le manette delle caviglie e cercando di riacquistare l'equilibrio dopo essere stata piegata per così tanto tempo, guadagnò qualche altro schiaffo con il suo frustino. Si ritrovò spinta in quella che sembrava una grande gabbia per cani che era stata sprangata sul pavimento. L'altra estremità della sua catenina era chiusa con un lucchetto sul tetto della gabbia, dandole spazio sufficiente per sdraiarsi. Guardandosi intorno, vide che un angolo della gabbia aveva della paglia sul pavimento, e un altro aveva due scodelle per cani, una con l'acqua e l'altra con una specie di cereale secco. Lo guardò con orrore mentre sbatteva la porta della gabbia chiusa e bloccava anche quella.
"Solo fino a quando non posso essere sicuro della tua completa ubbidienza, mia cara piccola porca. A quel punto, potrai guadagnare il privilegio di un materasso, e forse alla fine del mio letto", disse.
Spense la luce e lei alla fine si sdraiò, incapace di sopportare ancora. La sua schiena era ancora terribilmente pungente, il mozzicone le faceva male al culo e le restrizioni rendevano molto difficile per lei dormire.
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